IL NOME. Mozzarella “tagliata” con latte vaccino: imprenditore cerca l’intesa con la Procura

10 Febbraio 2025 - 12:57

Il tutto sarebbe avvenuto con la complicità di dipendenti e collaboratori dell’azienda e di due medici veterinari dell’Asl

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SPARANISE/SAN CIPRIANO D’AVERSA – Coinvolto nella maxi inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere sull’adulterazione della mozzarella, concordato in Appello per l’imprenditore caseario Guido Cantile, di San Cipriano d’Aversa

Stando alla tesi della Procura Cantile, il caseificio Cantile avrebbe usato tra il 2011 e il 2013 latte vaccino per la produzione di mozzarella di bufala a marchio Dop, con cagliate importate dall’estero. Il tutto sarebbe avvenuto con la complicità di dipendenti e collaboratori dell’azienda e di due medici veterinari dell’Asl. 

L’imprenditore caseario avrebbe trovato un’intesa con la procura generale che verrà definita alla prossima udienza. Ha scelto la strada del concordato in Appello anche uno dei figli dell’imprenditore, pure coinvolto nell’indagine. Il processo è stato rinviato ad aprile quando verranno definite le posizioni in concordato e quelle di altri 10 imputati, con molte imputazioni che sarebbero ormai prescritte.