IL NOME. OMICIDIO NEL BAR. A colpi di kalashnikov spara a due fratelli: CONDANNA TOMBALE
30 Dicembre 2024 - 17:21
NON DIMENTICARTI DI SEGUIRE CASERTACE NELLA COMMUNITY WHASTAPP
CLICCA QUI -> https://chat.whatsapp.com/DAgb4AcxtG8EPlKwcTpX20
MARCIANISE – È divenuta definitiva la condanna di Pasquale Di Vilio, 49 anni, uomo del clan Belforte. La Corte di Cassazione ha rigettato la richiesta di ricalcolo della pena, considerandola inammissibile, confermando la pena nei suoi confronti.
Di Vilio era stato coinvolto nell’omicidio di Nazzareno Mancino, avvenuto il 7 aprile 1999, e nel tentato omicidio del fratello, Saverio Mancino, nel 2002. Il delitto di Nazzareno Mancino, un pregiudicato, si verificò nel bar Russo di Marcianise, dove l’uomo fu avvicinato da un killer con il volto coperto dal casco, che lo inseguì all’interno del locale e lo uccise a colpi di kalashnikov. L’omicidio, compiuto con un kalashnikov, lasciò sul luogo dell’esecuzione numerosi bossoli calibro 7,62, che vennero sequestrati durante i rilievi tecnici.
In seguito alle indagini, condotte dalla Polizia di Stato, furono rinvenuti anche frammenti di ogive e di camicia, oltre a una moto Enduro rubata, utilizzata dai sicari per fuggire, ritrovata in un fossato nella campagna di Marcianise.
Le indagini, supportate dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno permesso di identificare gli esecutori materiali dell’omicidio e i responsabili dell’organizzazione, che includeva i mandanti e chi si era occupato di recuperare i killer.