IL PENTIMENTO DI SANDOKAN. Bardellino vivo o morto? Schiavone potrebbe ora svelare il mistero
30 Marzo 2024 - 10:59
Tanti ancora i dubbi sulla scomparsa del boss di San Cipriano d’Aversa
CASAL DI PRINCIPE/SAN CIPRIANO D’AVERSA. Arrestato nel lontano 1998, Francesco Schiavone Sandokan ha avviato la collaborazione con la giustizia dopo 26 anni di detenzione, la maggior parte dei quali passati al 41 bis.
Il fondatore del clan dei Casalesi potrebbe ora svelare i tanti misteri che ancora avvolgono omicidi e scomparse nell’ambito del cosca, così come potrebbe fare luce su quanto accaduto ad Antonio Bardellino. Secondo i giudici di Spartacus I, il boss di San Cipriano d’Aversa fu ammazzato nel maggio del 1988 in Brasile. Per i magistrati, Bardellino fu ucciso da Mario Iovine, recatosi in Sudamerica per vendicare la morte del fratello Domenico.
Sarebbe stato proprio Sandokan a riferire a Mario Iovine che il mandante di quel delitto era stato Bardellino. Ma negli ultimi anni tanti dubbi sono sorti, anche da parte della magistratura, sulla sorte del boss sanciprianese che potrebbe addirittura essere ancora vivo, oppure essere morto in un’epoca diversa rispetto al maggio del 1988.
Le indagini in corso sugli eredi di Bardellino hanno portato alla perquisizione di numerose abitazioni dei parenti del boss di San Cipriano; un’indagine che è attualmente in corso. Se Bardellino, infatti, fosse ancora vivo – quindi non fu ucciso da Mario Iovine che, però, ammazzato a sua volta a Cascais, nel 1991, ora non potrà più dire la sua – vorrebbe dire che alla base della sua scomparsa vi era un accordo con Sandokan: avrebbe avuto, insomma, salva la vita, purché lasciasse il territorio.