IL PIATTO DELLE FESTE A CARINARO. Spopola la ricottina di Natale. Leggete che hanno combinato Dell’Aprovitola e compagnia per assumere due vigili urbani “a modo loro”

28 Dicembre 2024 - 09:56

Prima un errore clamoroso nella fissazione del termine di dieci giorni per presentare le domande e poi la ciliegina: cinque giorni con un fine settimana e dentro, ma proprio dentro alla preparazione del Natale, quando l’Italia guarda da un’altra parte

CARINARO (g.g) – Il Comune di Carinaro decide di assumere 2 vigili urbani, uno full time, uno part-time, entrambi con contratto a tempo indeterminato, tentando in via preliminare l’utilizzo di graduatorie esistenti di altri enti.

Per fare ciò approva un regolamento specifico, che, evidentemente, finalizzato a dotar di norma l’utilizzo delle graduatorie di altri enti. Una pratica normale, sulla carta accettabile, in certi casi addirittura obbligatoria, che in provincia di Caserta è stata, però, pesantemente inquinata da una vera e propria manipolazione clientelare, da un meccanismo studiato a tavolino e divenuto, dunque, tossico quanto peculiare, una delle armi di distruzione dell’equità e della legalità, in breve, come Casertace ha raccontato in decine e decine di articoli, la punta avanzata del sistema

Zannini. Il regolamento, partorito dagli uffici del Comune di Carinaro, regola, in realtà, ben poco.

Come dire, se proprio dobbiamo scrivere questo pezzo di carta, lo scriviamo, ma certamente non ci scriveremo sopra l’unica sua norma reale: alla fine assumiamo chi vogliamo noi. Il Comune, insomma, si lascia mani libere nella scelta della graduatoria e del candidato.

Qualcosa deve essere concesso all’apparenza, per cui è previsto che in tali casi l’Ente dovrà pubblicare un avviso pubblico – beh, ci sarebbe pure mancato che si fossero affidati a una seduta spiritica – da pubblicare per almeno 10 giorni sull’ albo pretorio, sulla sezione bandi e concorsi del sito del Comune e sulla piattaforma inpa.gov.it, su cui è possibile inoltrare la domanda.

Tale avviso è lo strumento che finalizza il metodo, quello di acquisire manifestazioni d’interesse da parte di candidati idonei in graduatorie esistenti.

Una volta giunte a destinazione queste manifestazioni d’interesse, Carinaro interpellerà i Comuni e chiederà l’utilizzo delle loro graduatorie in cui sono presenti i candidati partecipanti. Niente di che. Un copia e incolla di migliaia di regolamenti di Comuni che utilizzano questo sistema o si lasciano la possibilità di utilizzarlo. Ed ecco la manina autoctona, quella dello chef del piatto tipico: la ricottina di Natale alla carinarese: nel regolamento approvato i Comuni titolari delle graduatorie hanno, infatti, solo 5 giorni per rispondere.

Ora concentriamoci un attimo sulle date: Carinaro ha approvato il regolamento il 28 novembre, pubblicando la delibera il giorno 2 dicembre. L’ufficio ha approvato, con determina, l’avviso pubblico il 2 dicembre, pubblicandolo il 3 dicembre. Su piattaforma INPA è stato possibile fare le domande dalle ore 18:00 del 2 dicembre (quindi quando l’avviso ancora non era ancora pubblico) e fino alle 23:59 del 12 dicembre.

Tenuto conto che l’avviso è stato pubblicato il giorno 3 dicembre, il termine per le domande doveva probabilmente decorrere dal 3 dicembre e dunque, scadere non il 12, bensì almeno il 13 dicembre e certamente non prima delle 8 del mattino, ossia l’orario minimo di pubblicazione dell’avviso sul sito istituzionale.

Quindi, è indiscutibile che non sia stato rispettato il termine di pubblicazione di “almeno 10 giorni”, previsto dal regolamento approvato dal Consiglio comunale

Ciliegina sulla torta, pardon, sulla ricottina: il Comune dà avvio alla fase di richiesta ai Comuni dell’uso delle graduatorie il 19 dicembre, quindi i Comuni stessi avrebbero dovuto rispondere entro il 23 o il 24 dicembre. Sappiamo benissimo che per come lavorano i Comuni italiani, a rispondere saranno solo coloro che saranno stati precedentemente avvisati. Ma figuriamoci: 5 giorni con il fine settimana del 21 e del 22 dicembre in mezzo, non ti rispondono neanche in Svizzera, figuriamoci in Italia a ridosso di Natale.

Più trasparente di così si muore…Evviva la ricottina alla carnarese. Veloce nella preparazione, leggera e con tanto di ciliegina. Questa è un po’ borghese, ma Pier Paolo Pasolini, che per primo brevettò questa pietanza tipicamente italiana, l’avrebbe fatta passare.