Il ritorno in grande stile della famiglia Caprio. Leggete che danari stanno facendo nei comuni di…
19 Aprile 2019 - 18:20
CASERTA (g.g.) – Anche una buona idea come quella di consorziare tanti piccoli comuni per determinare una centrale unica appaltante, grazie alla quale si possono abbattere tantissimi costi organizzativi e non solo, messa in mano ai nostri burocrati e ai nostri amministratori comunali viene utilizzata in maniera a dir poco discutibile.
Questo è successo ultimamente nella centra unica appaltante che mette insieme i comuni di Alvignano, Dragoni, Castel Campagnano, Ruviano, Piana di Monte Verna e ancora, un po’ più decentrato da questi, ma sempre piccolo, Valle di Maddaloni.
Come avevamo segnalato in articoli negli appalti e nelle gare lucrose concesse di qua e di là, abbiamo notato i percorsi migratori della famiglia di Casal di Principe, trapiantata a Caserta ai tempi di Cosentino e Falco, i Caprio. Su di loro abbiamo sviluppato una vera e propria letteratura ai tempi in cui, grazie a Paolo Marzo, a Carmine Sorbo avevano acquisito un monopolio assoluto che andava dai due global service e arrivava fino all’ultima pezza di asfalto sparsa nella più remota contrada della città.
I Caprio, il cui nome è entrato in alcune inchieste giudiziarie, tra cui l’ultima e più importante sulla presunta corruzione di ufficiali dell’Esercito, hanno cominciato a camminare più sottotraccia, cercando altri interlocutori. Li hanno trovati, magari con i buoni uffici di qualche politico di primo piano di Forza Italia. Sono stati letteralmente accolti nelle braccia di Silvio Lavornia, ex presidente della provincia reggente e ora sindaco di Dragoni. In verità, la relazione non è nuova visto che i Caprio e Lavornia già si conoscevano da qualche anno. Nel 2014, infatti, la Green Impresit si aggiudicò un appalto per i lavori di realizzazione e manutenzione degli antichi assi viari e delle infrastrutture legate al centro storico di San Giorgio, specificatamente, lavori per realizzare un area di sosta e sotto servizi alla rete fognante,per un importo di 1 milione e 329 mila euro. Green Impresit è un’azienda collegata agli interessi di Luigi Caprio.
Con il passare del tempo, i rapporti si sono anche intensificati. I Caprio si sono trovati anche meglio in queste aree della provincia in cui CasertaCe fa fatica ad arrivare. Un consolidamento che potrebbe trovare il suo sigillo nell’aggiudicazione di una gara la cui procedura è ancora in corso ed è gestita dalla centrale unica appaltante precisamente declinata all’inizio dell’articolo.
L’ingegnere Fabio Leonetti coordina l’ufficia tecnico sia del comune di Dragoni che di Alvignano, i lavori riguardano un asse viario intercomunale, dentro al quale, in quota parte, ci sono i soldi di entrambi gli enti locali confinanti tra di loro. Leggiamo testualmente dal bando di gara che tra le certificazioni minime richieste, minime significa necessarie pena l’impossibilità di partecipare alla gara, c’è anche la cosiddetta Certificazione Etica SA 8000 o una equivalente. In poche parole, si tratta di autocertificazione attraverso cui l’azienda afferma di non sfruttare il lavoro minorile. Nobilissima intenzione e azione iscriversi a questo “albo”, che però è sconosciuto ai più e non può essere considerato una condizione necessaria, visto che ci sono i carabinieri, la polizia, la guardia di finanza a vigilare sulla legalità di un cantiere.
Ma diciamo pure che si tratta di una nobile onorificenza. In 25 giorni di tempo, cioè dal 18 marzo, data di pubblicazione del bando) al 14 aprile, data di scadenza dello stesso, è praticamente impossibile ricevere tale certificazione che, lo ripetiamo perché fondamentale, non appartiene alla consuetudine dei requisiti per le gare e diventa ciò che vuole per indirizzarle.
Ciò non vuol dire che il rup Fabio Leonetti da Dugenta abbia manipolato il procedimento, anzi, fino a prova contraria, tutto è regolare. E’ però riprovevole, concetto che nulla a che vedere con eventuali valutazioni e analisi di carattere investigativo e giudiziario, che venga inserito un requisito che, manco a dirlo, possiede solo un’impresa, magari due, non lo sappiamo, visto che cercheremo di capire in quante società abbiano presentato l’offerta dentro a un percorso già iniziato considerando che ieri, 18 aprile, la commissione aggiudicatrice di questa gara da 2 milioni di euro della centrale unica appaltante intercomunale si è già riunita con il buon Leonetti a fare il “mastro di festa”.
E sapete chi è l’impresa ad avere tale requisito? Il consorzio di cooperative a responsabilità limitata, altra vecchia conoscenza di CasertaCe. E sapete chi indica il consorzio? La Italia Impresit, stavolta senza green ma sempre là andiamo a finire, cioè al già citato Luigi Caprio. Della Impresit è amministratore legale rappresentante Paolo Alario da Caserta. Siccome noi abbiamo una certa esperienza datata sui Caprio, ne volgiamo parla re di questo Alario o accettiamo tutti che si tratta di una persona legata alla famiglia di Casal di Principe trapiantata a Caserta?
Ma dov’è la prova di quello che sosteniamo e cioè che la Impresit, manco a dirlo, è dotata di questo requisito? Eccovi serviti, alla vostra c’è un volantino in cui si legge che in Consorzio Research che ovviamente infonde tale requisito alla Italia Impresit che è designata per l’appalto a Dragoni/Alvignano, che specifica che la società ha la Certificazione Etica SA 8000. Amen.