Il sindaco di PIEDIMONTE MATESE: “Mi hanno minacciato”. Sì, ok Di Lorenzo ma non si capisce un tubo di quello che lei denuncia

19 Gennaio 2019 - 19:42

PIEDIMONTE MATESE (g.g.) – Il sindaco di Piedimonte Matese Luigi Di Lorenzo utilizza ancora una volta lo strumento di Facebook per informare i suoi concittadini, ma non solo, dell’iniziativa assunta di recarsi presso la caserma dei carabinieri per denunciare non meglio precisate minacce che avrebbe subito.

Oddio, non è che si capisca granché da questo post. Si parla di un Ati che sta per associazione temporanea di imprese. Si fa esplicito riferimento a minacce ricevute tra giugno e luglio nei giorni precedenti alla risoluzione di alcuni contratti, ma non si capisce se le minacce siano state reiterate. A quale contratti si riferisce Di Lorenzo? Noi un’idea ce la siamo fatta e ne abbiamo anche scritto. Però, ci vogliamo lavorare un po’ e ci prendiamo qualche giorno.
Intanto, la speranza è che la lettera, in quanto “aperta”, che il sindaco ha detto di voler scrivere alla Procura della Repubblica, possa essere più chiara quanto apertamente visibile anche ad ogni cittadino, di quanto non lo sia stato questo post.
“La gente merita chiarezza”: così conclude Di Lorenzo il suo post.

Già, possibilmente, inizi lei ad essere più chiaro e a non parlar per allusioni. Perché se uno ritiene di dover denunciare dei fatti precisi e sia utile farlo non divulgando questa propria intenzione, per evitare danni a se stesso e alle possibili indagini, fa cosa buona e giusta.

E cosa buona e giusta fa anche se, decidendo di rivolgersi al popolo, attraverso il social più diffuso, spiega con chiarezza quello che gli è capitato.
Non è cosa buona e giusta, invece, la terza via, cioé quella che Di Lorenzo sviluppa in questo post: mezze parole, mezze frasi, allusioni. Questo è sbagliato per ogni tipo di persona, figuriamoci per un sindaco, rappresentante di un’intera cittadinanza ed espressione di una istituzione dello Stato.