IL VIDEO E LE FOTO DELLA VERGOGNA. Dopo aver umiliato i residenti per anni, arriva un mezzo per colmare le voragini di Campo Sorbo. Queste cose, sindaco Mirra, le faceva Sergio Orsi a Casal di Principe vent’anni fa

25 Settembre 2021 - 13:20

Prima di affermare che si tratta di un atto gravissimo, bisogna prima riaversi dalla ingenua sorpresa con cui noi, da inguaribili ottimisti sulle sorti dell’antropologia casertana e sammaritana, accogliamo queste notizie. Due consiglieri comunali hanno detto ai residenti che quel lavoretto veniva realizzato grazie al primo cittadino che ora farebbe bene a denunciare queste persone per millantato credito. Perchè se non fa così….In calce all’articolo, il video 

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE –  (g.g.) Cosa mettiamo stamattina sulla nostra carta digitale, la solita invettiva, la solita indignazione? No, è inutile. Come si suol dire, ti fai solo cattivo sangue e il “solo” declina, in parte il concetto di solitudine di chi ormai, come noi di CasertaCe, non è, in tutta evidenza, presenza minacciosa per gli uomini del malaffare amministrativo, per la politica violentata e manipolata ogni giorno per scopi di bassa mangiatoia clientelare e, in parte declina la relazione tra l’emotività di un’indignazione sull’immoralità della politica casertana, in questo caso sammaritana, e l’indifferenza di chi dovrebbe svolgere azioni di controllo e magari anche di indagine, che non toccano certo ad un giornalista e ad un giornale.

Dunque, senza farsi cattivo sangue, la storia di CasertaCe e quella del sottoscritto, che investe anche altre esperienze, a partire da quella di direttore del Corriere di Caserta, impongono, comunque di sottolineare con 10 linee di matita blu, ciò che è capitato stamattina all’interno del Campo

Sorbo, area della periferia di Santa Maria Capua Vetere, al confine col comune di San Tammaro che quella nostra indignazione ha attivato tante volte, quando ritenevamo che l’energia con cui sviluppavamo le nostre denunce, potesse stimolare chi di dovere ad intervenire, quantomeno per verificare se intorno alle questioni di Campo Sorbo si fossero registrati abusi o fossero stati commessi dei reati.

Lo abbiamo fatto dal 2004 in poi. Per quel che riguarda questo giornale, se andate nel motore di ricerca google e cercate “CasertaCe Campo Sorbo“, ve ne escono di tutte e di più e vi potrete fare un’idea di che porcherie hanno subito i residenti. Quelle strade distrutte dall’incuria, dall’abbandono, dalla sprezzante indifferenza sono diventate, anno per anno, mese per mese, giorno per giorno, sempre più disastrate.

Ricordiamo, al riguardo, che l’ultimo nostro video reportage (sicuramente lo trovate nella ricerca Google) l’abbiamo realizzato qualche anno fa, 2017 forse 2018, per raccontare il sadico rinnovamento della indifferenza, il silenzio dell’amministrazione comunale di Antonio Mirra verso queste famiglie, trattate peggio di quanto non lo fossero le famiglie ebree nei loro ghetti delle principali città europee dominate dal fascismo e dal nazismo.

I residenti di Campo Sorbo avrebbero dovuto cacciarli a calci nel sedere quel paio di consiglieri comunali che, ascrivendo al sindaco Mirra quell’atto di munificenza, attivato attraverso un format che si applica solo agli straccioni, hanno attivato un mezzo meccanico per attutire e riempire quelle buche, quelle autentiche frane che in anni ed anni sono diventati dei pericoli reali, degli attentati concreti all’incolumità di chi in quella zona abita e di chi in quella zona si reca per rendere visite a parenti e/o ad amici.

Lo hanno fatto stamattina, a 7 giorni dalle elezioni, offendendo in tal modo la dignità e l’intelligenza di quelle persone. Un atto di arroganza anche nei confronti del buon Carmine Spina, il poliziotto in pensione che dopo averle provate tutte nel corso di 15 anni, per risolvere il problema attraverso il dialogo con le istituzioni, ha deciso stavolta di candidarsi e ovviamente di farlo in alternativa alle liste che appoggiano il sindaco Antonio Mirra.

Fino ad ora non abbiamo scritto della cosa più grave di questa vicenda. Sapete perchè? Perchè, da inguaribili e ormai irreversibili ottimisti, fiduciosi nelle azioni del genere umano, riteniamo che, arrivati al 2021, queste cose non succedano più, visto che un fatto del genere esiste solo se galleggia in un mare di ignoranza, di cattiva considerazione di sè, di svendita, ma proprio svendita svendita, della propria identità di uomo o di donna; è un potere che definire di stampo feudale è poco.

Ma qui c’è anche un profilo giuridico molto delicato. Quella strada su cui oggi due consiglieri comunali hanno condotto il mezzo meccanico, dicendo ai residenti che lo mandava il sindaco Mirra, è privata. Per cui i mezzi del comune non possono per nessuna ragione al mondo, operare così come hanno fatto stamattina, cioè di punto in bianco, senza una procedura amministrativa realizzata a norma di legge.

Negli anni in cui svolgevo l’attività di direttore del Corriere di Caserta, mentre il signor Roberto Saviano faceva il fighetto davanti al Diaz di Caserta, il sottoscritto compiva il suo dovere quando riportava tra virgolette la frase di un camorrista che davanti ad un giudice gettava fango su Don Peppe Diana, in quella che poi è diventata una delle più gravi manipolazioni della libertà di stampa, utilizzata dal Saviano per la sua rappresentazione apocalittica e altamente “paraculesca” di un sistema di camorra in cui c’era un giornale, in pratica, a disposizione del clan, dicevamo, mentre Saviano faceva il fighetto, noi scrivevamo che un noto imprenditore del settore dei rifiuti, cioè Sergio Orsi, asfaltava, a spese sue, intere strade comunali attorno alle aree popolari di Casal di Principe.

E lo faceva pochi giorni prima delle elezioni amministrative, non ricordiamo se nel 2002 o nel 2003. Le denunce contenute in quegli articoli passarono sotto silenzio e Sergio Orsi diventò un target per la magistratura inquirente solo quando la sua figura risultò utile per una ricostruzione che coinvolgesse (vuoi mettere tu l’impatto mediatico) anche noti politici del centrodestra. Prima, no.

Quell’atto gravissimo che configurava chiaramente un reato compiuto, perchè un privato non può asfaltare una strada comunale, finì in cavalleria (ma che ne sai, tu, gran mentitore che non sei altro di Roberto Saviano, di chi ha condotto veramente la lotta alla criminalità organizzata, esponendosi a pericoli grandi quando evidenziava le relazioni tra questa e il mondo politico), con buona pace dell’obbligatorietà dell’azione penale.

La vicenda odierna di Campo Sorbo, pur rovesciando i termini che la compongono, dato che la presenza di quei consiglieri attesta un intervento pubblico, magari fittiziamente spacciato per privato, su una strada non comunale, abbina la mentalità, il retroterra culturale che formano la ragion d’essere di queste robe, a quello della Casal di Principe dei primi anni del millennio.

Ma che porcheria è mai questa, sindaco Mirra. Fino ad ora il sottoscritto l’ha sempre criticata perchè ritiene di poter spiegare, come poi ha spiegato, che lei abbia dei limiti che le impediscono di svolgere la funzione di sindaco con la forza, con l’energia, con la qualità di cui, mai come in questo tempo, Santa Maria avrebbe bisogno. Mai ci siamo permessi, ma perchè lo crediamo davvero, di mettere in discussione lei come persona e come professionista. Nè al di là di qualche caso, come quello gravissimo del concorso dei vigili urbani, abbiamo mai battuto sul tasto della moralità politica che informa la sua funzione di potestà, con t, non con la d.

Ma questa roba di Campo Sorbo non può passare sotto silenzio. Lei deve pretendere una spiegazione da quei due aspiranti consiglieri comunali. Deve essere finanche pronto a denunciarli per millantato credito. Perché lei, sindaco Mirra, se è stato chiamato in causa a sua insaputa, merita di vedere sottolineata la circostanza, per come questa si è sviluppata, definendola come vittima inconsapevole della stessa. Ma se lei ha dato l’ordine o ha avallato questa roba in puro stile “Casal di Principe revival”, allora vuol dire che dobbiamo anche rivedere certe valutazioni relative alla sfera della moralità.