IL VIDEO. Ligabue parla della Campovolo di CASERTA in un nuovo “Bar Mario”: “Una fortuna insperata poter suonare davanti alla Reggia”

1 Dicembre 2024 - 11:25

Abbiamo partecipato all’incontro di Ligabue con i giornalisti tenutosi in un piccolo “Bar Mario” ricostruito per l’occasione nella storica via dei Tribunali di Napoli. TUTTI I DETTAGLI DEL MAXI-EVENTO IN QUESTO ARTICOLO

CASERTA (MCV) – Gli iconici stivali da cowboy, le giacche da concerto, le chitarre, le locandine dei due film firmati da regista e le copertine degli album pubblicati in quasi 40 anni di carriera arredavano i muri e gli scaffali del piccolo “Bar Mario” in cui Ligabue, seduto su uno sgabello a un tavolino di legno nella postura informale che gli è propria, ha esplicato ai giornalisti presenti tutti i dettagli della Campovolo casertana del prossimo 6 settembre 2025 (in questo articolo TUTTE LE NEWS relative al concerto), raccontando poi un po’ di sé e del suo rapporto con la Campania che ospiterà un evento che – ha spiegato – “avrà esattamente gli stessi crismi della Campovolo originale, ma davanti a una bellezza incredibile”.

È una fortuna insperata poter fare Campovolo alla Reggia di Caserta” ha aggiunto.

È di 32mila persone la capienza dichiarata, ma ci si aspetta che il numero salga e non di poco. Il rocker di Correggio ha annunciato che, al momento, non sono previsti ospiti.

Inevitabilmente il discorso è planato sulla presenza in band di suo figlio Lenny: “Pretendo sempre molto da lui. Nonostante il rischio di non obiettività, posso dire che è un ottimo batterista. È emozionante suonare insieme”

E a chi gli ha chiesto se abbia ancora la “strizza” prima dei concerti, Ligabue ha risposto: “Ho fatto il mio primo concerto a 27 anni, abbastanza tardi, alla stessa età in cui i mitici musicisti del Club del Rock morivano. Non ho mai ansia da prestazione prima di un evento. Sul palco mi esce una sorta di sicumera, credo sia incoscienza. Ma sono sicuro che questa sia la mia fortuna, il motore di tutto. Quando faccio un nuovo disco la prima cosa che penso è: come sarà suonarlo dal vivo?”.