Imprenditore ammazzato dalla camorra: Pasqualino CosciaFina “merita l’ergastolo”
4 Novembre 2019 - 16:21
CASAL DI PRINCIPE (t.p.) – “La figura di Francesco Cirillo non è stata secondaria ma determinante per la realizzazione dell’omicidio di Domenico Noviello. Per questo merita l’ergastolo“. Così il Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Napoli Carmine Esposito, nel corso della requisitoria del processo a carico dell’ultimo componente del gruppo di fuoco dei Casalesi, guidato da Giuseppe Setola, che il 16 maggio 2008 trucido’ a Castel Volturno l’imprenditore Domenico Noviello. Per il delitto sono già stati condannati a pesanti pene detentive, diventate definitive, mandanti ed esecutori materiali, Setola e i suoi sicari, in totale nove persone. In primo grado anche Francesco Cirillo, noto come Pasqualino Coscia Fina, era stato condannato all’ergastolo, ma poi è stato assolto in Appello; la Corte di Cassazione ha però annullato la sentenza di assoluzione per Cirillo, rinviando ad un’altra sezione della Corte di Appello di Napoli perché valutasse meglio le prove a suo carico.
Il Pg ha quindi chiesto la conferma della condanna di primo grado. Roberta Rispoli e Nicola Russo, legali dei figli di Noviello, hanno poi messo in luce il ruolo di Cirillo, che per il clan ha rappresentato il “pretesto” per uccidere Noviello; questi, all’inizio degli anni 2000, aveva denunciato insieme al figlio Massimiliano – tuttora sotto scorta – quattro esponenti del clan dei Casalesi che si erano presentati a chiedere il pizzo nella sua autoscuola, tra cui proprio Francesco Cirillo, l’unico che poi e’ stato condannato in seguito alla denuncia. Lo stesso Setola, nel corso del processo di primo grado per il delitto dell’imprenditore, aveva affermato di aver ordinato “l’omicidio