IMPRENDITORE ARRESTATO. Dal mega negozio “Arredamenti Lupin” al carcere per aver comprato case all’asta per il clan Bidognetti
7 Aprile 2025 - 19:30

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CASTEL VOLTURNO – Un nome che non ha portato molto fortuna ad Antonio Fusco, uno dei tanti imprenditori che hanno sviluppato la loro fortuna a Castel Volturno, essendo però originario di Napoli e della provincia.
Napoletano, quindi, ma castellano di adozione. Secondo le indagini della DDA di Napoli e dei carabinieri, Fusco sarebbe stato coinvolto nell’acquisto di immobili all’asta giudiziaria a prezzi bassi, grazie all’aiuto del clan dei Casalesi, fazione Bidognetti che, con minacce, faceva ritirare gli altri concorrenti dalle aste.
Inoltre, l’imprenditore sarebbe coinvolto in un progetto per aprire un ristorante di una famosa catena di fast food su un terreno a Castel Volturno, che era stato sequestrato a un altro imprenditore legato al clan.
L’inchiesta ha portato agli arresti di Nicola Gargiulo, 58 anni detto Capitone di Lusciano; Nicola Pezzella, alias Palummiello, 62 anni, genero del defunto boss pentito Carmine Schiavone; l’albanese Hermal Hasanai, di 41 anni, e Umberto Meli, di 32 anni, tutti al centro dell’indagine sul potere estorsivo del clan Bidognetti e sullo spaccio di droga (CLICCA QUI PER I DETTAGLI).
Tornando a Fusco, la questione del nome sfortunato è inevitabilmente legato all’importante attività commerciale che il 45enne porta avanti da molti anni. Il suo maxi negozio si chiama Arredamenti Lupin, con una doppia sede a via Siracusa e quella storica di via Domiziana, a Castel Volturno, in cui vende prodotti per la casa e per l’arredo dei negozi e attività commerciali.
Tante persone sono rimaste particolarmente sorprese da quest’arresto, non avendo Fusco particolari precedenti relative a reati di questa gravità. Meglio dire, però, ipotesi di reato, essendo Fusco indagato e innocente fino a sentenza definitiva.