Imprenditore del clan dei casalesi dice di aver versato mazzette al Comune di Arienzo nel 2019 per vincere una gara d’appalto

17 Ottobre 2024 - 19:19

Emerge da una conversazione intercettata tra Pietro Apicella detto a’ Roccia, nipote di Dante Apicella, autentico ministro dei lavori pubblici del clan dei casalesi, e un suo collega. Al tempo in carica c’era l’amministrazione comunale capitanata da Davide Guida che fu sfiduciata nel luglio del 2020 con il sindaco che si candidò poi alle regionali con la lista “Noi Campani” raccogliendo 1797 voti

ARIENZO (g.g.) E’ certo che il 20 giugno 2019 la carica di sindaco di Arienzo era ricoperta da Davide Guida. Non sappiamo invece se gli assessori che Davide Guida nominò all’ indomani delle elezioni comunali del 2016, che lo riconfermarono nella carica di sindaco, rimasero tali fino all’estate del 2019, se, dunque, Vincenzo Crisci, Nicola Zimbardi, Sabatino Crisci e Letizia Morgillo occupavano ancora le poltrone del plenum della giunta comunale.

Non siamo ancora in grado di stabilire, ma eventualmente lo faremo, chi fossero i responsabili delle diverse ripartizioni ossia quei funzionari comunali che ricoprivano le cariche più importanti, quelle di responsabili di tutti i procedimenti amministrativi a partire da quello relativo ai lavori pubblici

Metti due imprenditori di camorra. Il primo identificato in Pietro Apicella nipote di Dante Apicella quest’ultimo praticamente ministro dei lavori pubblici del clan dei casalesi, uomo di estrema, totale fiducia di Nicola Schiavone e di tutti coloro i quali hanno assunto lo scettro del comando mano mano che i boss venivano arrestati compreso Nicola Schiavone, entrato in carcere nel 2010 e poco più di 10 anni dopo divenuto collaboratore di giustizia

Metti due imprenditori di camorra che parlano di appalti senza sapere di essere intercettati. Non ne parla uno qualsiasi, ma quel nipote di Dante Apicella ossia Pietro Apicella arrestato nella retata che una certa mattina condusse in carcere tante persone, sia per quanto riguarda il filone riferibile alla figura centrale di un altro Nicola Schiavone detto monaciello, zio di Nicola Schiavone junior sia di un largo manipolo di imprenditori di camorra, capitanato come detto da Dante Apicella e in cui anche Pietro Apicella, suo nipote, provò l’”ebrezza” di vedersi strette le manette ai polsi

Ieri (CLKKA QUI PER LEGGERE) abbiamo scritto un ampio articolo sulle intercettazioni in cui Pietro Apicella parlava dell’attività sua e dei suoi adepti per entrare all’interno del sistema degli appalti del Comune di San Marcellino

Quelle intercettazioni risalivano a luglio 2019

Nella pagina 1292 dell’ordinanza Monaciello-Apicella c’è un passaggio, a nostro avviso molto importante, riguardante il Comune di Arienzo nell’epoca in cui questo era amministrato dal sindaco Davide Guida. Pietro Apicella mentre con altre persone guarda una partita di calcio pone domande ad un suo interlocutore, sicuramente un altro imprenditore in quanto da lui vuol conoscere notizie precise su un appalto al Comune di Arienzo. Chiede quanto abbia guadagnato e l’altro imprenditore risponde 100mila euro a cui vanno sottratti 30mila euro per il ribasso per un totale netto di 70mila euro

Ma il passaggio cruciale, sempre a nostro avviso, è quello che si estrinseca in un monosillabo Pietro Apicella domanda all’imprenditore: “hai pagato?”. Risposta in monosillabo: “Eh

Amen