Il commovente retroscena. Il piccolo Marcellino aveva intrapreso il viaggio della speranza a Genova per curare un brutto male

29 Agosto 2018 - 20:13

ALIFE (t.p.) – Erano diretti a Genova dove il piccolo Marcellino, di soli dieci anni, doveva effettuare una visita medica perché affetto da un brutto male. Il viaggio della speranza si è trasformato in una tragedia. Ancora dettagli incredibili su questo dramma che ha colpito la famiglia Melillo.

Padre e figlio, Michele e Marcellino sono morti carbonizzati in seguito a un incidente avvenuto stamani sulla carreggiata nord dell’Autosole tra Orvieto e Fabro, all’altezza del km 430. L’auto sulla quale viaggiavano si è agganciata con un tir che aveva perso il controllo (PER LA DINAMICA PRECISA DELL’INCIDENTE CLICCA QUI.). In auto viaggiava anche la madre del piccolo e moglie dell’uomo, Ester Ponsillo, 33 anni di Caiazzo, rimasta ferita non gravemente e trasportata in stato di choc all’ospedale di Orvieto.

Come abbiamo scritto nell’articolo linkabile sopra, la donna è riuscita ad uscire dall’abitacolo, diventato una trappola mortale, con l’aiuto della polstrada. Ha riportato lesioni guaribili in 60 giorni. La famiglia residente a Totari, frazione

di Alife ma originaria, da parte dei Melillo di Gioia Sannitica. Michele era un operaio della Fagianeria di Piana di Monteverna. Un papà adorabile e un figlio bellissimo che sono volati in cielo in un istante.

Nell’incidente, oltre alle lievi ferite riportate dall’autista del tir e la donna che l’accompagnava è risultato ferito, con lievi ustioni, uno dei poliziotti della stradale che ha portato i soccorsi.

Grande commozione e dolore nell’alto casertano per questa tragedia. Il cinquantanovenne alla guida del tir, arrestato, è dipendente di una ditta straniera. Non è ancora chiaro da dove provenisse e dove fosse diretto.