L’incubo di un casertano partito per la vacanza. “Vi racconto la mia odissea, Roma – Palma de Mallorca tra aerei rotti, scene isteriche e un po’ di stizza”
14 Agosto 2018 - 10:32
CASERTA (Red. Cro.) – Ti svegli alle 6:50 per prendere a Fiumicino un aereo che alle 9:55 da Roma ti porterà prima a Barcellona e poi a Palma di Maiorca.
Fin qui niente di strano, se non che sei ovviamente dovuto partire la sera prima da Caserta per non far la levataccia e farti ospitare da un amico per la notte. Ma ti fa anche piacere: riabbracci qualcuno che vedi troppo poco e non ti stressi.
Sei carico, stanno iniziando le tue vacanze e puntuale sei all’aeroporto Leonardo Da Vinci.
Hai già volato con Vueling, sai bene che la qualità dei loro voli è pari a quella di Shaquille O’Neal nel tirare i liberi, ma l’importante è che tu sia in ferie.
Il volo per Barcellona ritarda un po’ ed invece di atterrare alle 11:40 tocca suolo alle 12:10. Shaquille O’Neal non si è poi comportato così male dalla lunetta, penso tra me e me. Un onorevole 50/60% ai liberi. Diciamo che per lui è accettabile, quasi oro.
Il volo per Maiorca decolla alle 14:10, devi arrivare sull’isola delle Baleari alle 15:05. Una passeggiata. Insomma, l’attuale Luis Nazario da Lima, in arte Ronaldo, con tutta la sua panza potrebbe farlo anche a nuoto.
Qui però ti rendi conto che c’è qualcosa che non va: è come se una finale di Eurolega fosse arbitrata da un arbitro Uisp. Si accumulano errori senza un perché.
Il volo viene rimandato alle 15:10, ma un’ora non può spaventarti più di tanto. Sali sul bus che ti porta all’aeromobile e trovi un uomo infilato nella turbina. Resti a guardare in piedi, dentro il bus, questa scena per 30’. Ad un certo punto scende un ragazzo dalla cabina con un libro bianco, si poggia sulla turbina ed inizia a sfogliarlo: sembra un papà che deve montare alla figlia la cameretta dell’Ikea (soggetto in foto).
Ci fanno finalmente salire a bordo, si parte.
Peccato che stiamo in aereo un’altra mezz’ora, con i tecnici che cercano di risolvere il problema.
Il pilota ci spiega la situazione: “abbiamo subito un danno al motore nel volo precedente e stiamo verificando se sia all’interno dei limiti legali per poter volare comunque o se è riparabile a breve”.
Confortante. Davvero molto confortante.
Ma niente, non si può aggiustare nulla, “lo siento mucho” diventa il tormentone estivo della Vueling manco fosse una canzone di quel fesso di Fedez.
Siamo di nuovo al terminal, dove ci dicono che saremo imbarcati su un volo delle 18:34. Trovo il tempo per vedere tutto “Che – l’argentino” con Benicio Del Toro (2h07).
Ci mandano ad un gate che sul monitor presenta come destinazione Munich e siamo perplessi. L’hostess rassicura tutti. Andiamo davvero a Palma, il volo per Monaco è stato soppresso! Rassicurante bis.
Caso voglia che Vueling abbia un altro volo per Palma che parte allo stesso identico orario. Al desk si crea un po’ di baruffa, con gente che chiede info, proteste di tutti i tipi ed un francese che fa il buffone e che quasi mi tira i paccheri dalle mani quando per salire sull’aereo sbalza Federica due metri più in là.
Vueling ci regala ben 6€ per mangiare degli snack!!! Che culo.
Alle 19:15 siamo finalmente seduti su un aereo senza guasti, pronto a partire…
No, manco così va bene: i due voli messi allo stesso orario hanno creato confusione e i passeggeri si sono mischiati. Parte l’appello in pieno stile prima elementare. Devono capire chi sta su un aereo e chi sta su un altro. Molte persone straniere, per l’accento spagnolo di chi legge i nomi, fanno fatica a comprendere il proprio. Appello bis. Si sono fatte le 20:30, ma dai, finalmente è tutto pronto. Siamo stati promossi dalle elementari alle medie, ed in effetti sono tipo tre anni che siamo su quell’aereo. Ora si parte.
No, invece no. Nel fare questa operazione l’equipaggio ha raggiunto il numero massimo di ore di lavoro: chiamano un altro equipaggio che era beatamente spalmato sul divano di casa. Fanno una corsa e arrivano alle 21:10.
Una passeggera però, crea un po’ di panico: si è rotta il cazzo e giustamente vuole scendere dall’aereo, non ne può più. Una coppia australiana la segue a ruota: hanno tre bimbi piccoli che vogliono dormire e mangiare e loro non sanno più come mantenerli.
Le hostess gli fanno capire che davvero stiamo per partire, se ora scendono devono avvisare il terminal, chiamare il bus, e si perderà quasi un’altra ora. Si convincono, si siedono.
Alle 21:20 decolliamo.
Alle 21:50 siamo a Palma: è stato emozionante come vedere Cannavaro che alza la coppa nel 2006.
Il cielo è azzurro sopra Palma!