Indagato l’amministratore giudiziario della società sequestrata a Raffaele Pezzella: perquisita la sede a CASERTA
15 Ottobre 2025 - 14:15

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È coinvolto nell’inchiesta emersa questa mattina, che vede altri 4 persone iscritte nelle notizie di reato, della procura di Biella su caporalato e subappalto illegittimo
CASERTA (l.v.r.) – Quando in questi anni abbiamo scritto, analizzato il potere imprenditoriale di Raffaele Pezzella, accusato di corruzione e favoreggiamento al clan dei Casalesi, qualcuno ha pensato che esageravamo nel parlare di una capacità di entrare nelle gare d’appalto dell’amministrazione provinciale di Caserta, ma anche nel resto d’Italia.
Eppure, anche questa ultima inchiesta, emersa nelle scorse ore, dimostra che le ditte di Pezzella hanno lavorato ovunque, dalla Calabria al Piemonte. È infatti la Costruzioni Generali Sud, che la DDA di Napoli intesta fattualmente a Pezzella, al centro dell’inchiesta della procura di Biella.
Si tratta di un’indagine portata avanti dalla guardia di finanza di Biella relativamente ad accuse di caporalato e subappalto non autorizzato. Secondo i finanzieri e la procura, infatti, il primo luglio del 2022, il Consorzio Valori si è aggiudicato i lavori da 1 milione e seicento mila euro, banditi dal consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese.
Una gara certamente importante per la manutenzione alla diga Ingagna. Onestamente, se fosse stata bandita da un ente casertano, ne avremmo scritto per un bel po’, visto che si tratta di una procedura a cui hanno partecipato solo tre imprese, di cui la seconda e la terza classificata hanno presentano un ribasso ridicolo del 3%, dando così alla aggiudicataria la possibilità di beccare questi lavori milionari con il solo 9% di ribasso.
Dicevamo, la ditta che ha vinto la gara, tecnicamente, è il Consorzio Valori. Ma, trattandosi di consorzio, è importante vedere quale sia società consorziata che poi effettivamente è sul cantiere. E si tratta proprio la Costruzioni Generali Sud, con
Ora parliamo delle accuse della procura di Biella. Tutto nasce da un dipendente che quasi perde un dito sul cantiere e denuncia lo sfruttamento che lui e i suoi colleghi stavano subendo. I finanzieri hanno allora analizzato le carte e hanno scoperto che gli operai che lavoravano sul cantiere, gestito dalla Costruzioni Generali Sud, erano in realtà di un’altra impresa, la M.P. Perforazioni, con sede in Molise. E quindi si tratta di un subappalto della CGS? Per la procura sì: un subappalto illegittimo, senza l’autorizzazione della stazione appaltante, e quindi un reato.
Ad essere stato indagato, con tanto di perquisizione di studio professionale, oltre che alla sede dell’impresa CGS, è stato Raimondo Viola, ovvero l’amministratore giudiziario nominato dal tribunale di Napoli, città dove la ditta di Pezzella ha la sede legale, dopo il sequestro di questa impresa.
Secondo la procura, infatti, il contratto di distacco degli operai – in pratica, prestito di lavoratori – tra la CGS e la M.P. Perforazioni di Gianmarco Pascale, anch’egli indagato, avrebbe soltanto nascosto un subappalto di fatto, quindi, illegale.
Chiaramente la tesi di Viola è diametralmente opposta. Ci sarebbero, infatti, prove che si sia trattato di un vero e proprio contratto di distacco, ovvero un utilizzo di lavoratori di altra impresa con mezzi e materiali della ditta che prende in prestito i dipendenti, e l’amministratore giudiziario ha già chiesto di essere ascoltato per chiarire la sua posizione.
Questa vicenda, però, ci racconta di un mondo, quello degli amministratori di imprese sequestrate, molto complesso.
Se l’architetto Viola è stato indagato per delle firme su dei documenti, relativi ad una procedura che ha portato avanti, ma della quale non ha visto la genesi, visto che nel luglio 2022 Pezzella era ancora il dominus della CGS, proprio le società dell’imprenditore di Casal di Principe hanno visto, relativamente alla gestione giudiziaria sancita dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, competente per sede legale, vicende a dir poco opache.
Il caso eclatante è sicuramente quello della Marrel, altra ditta sotto amministrazione giudiziaria, addirittura nata nel periodo in cui Pezzella era agli arresti domiciliari (CLICCA E LEGGI), che, durante la gestione dell’ex consigliere comunale di Santa Maria Capua Vetere e presidente dell’Ambito dei Servizi Sociali C08, David Fumante, andava a partecipare alle procedure di appalto della Provincia di Caserta, ovvero l’ente che secondo la procura di Benevento e la DDA di Napoli, è stata permeabile agli interessi corruttivi di Pezzella. Un’assurdità, questa di Marrel, di cui abbiamo scritto quasi due anni in un duro articolo del direttore Gianluigi Guarino (CLICCA E LEGGI).