La CAMORRA di MADDALONI e le estorsioni. “Se quel commerciante fa arrestare Dino, gli incendio il negozio”

28 Maggio 2020 - 10:22

MADDALONI – Salvatore D’Albenzio e Lidia Maricela Apostolie non si fidavano granchè di Dino Spallieri. Emerge anche questo in una conversazione intercettata e riportata nell’ordinanza che, sgominando il clan Belforte-fazione Maddaloni, ha condotto all’arresto di 9 persone. I due chiacchieravano a proposito dell’estorsione che Spallieri stava tentando di portare a termine nei confronti del titolare di un negozio che vende vernici, situato a Cervino.

La Apostolie commenta: “Speriamo che arriva qualcosa pure di qua” auspicando che l’azione vada a buon fine. E aggiungeva: i soldi “In mano a quello (si riferisce Dino Spallieri, n.d.r.) azzeccano”, sottolineando che il denaro estorto spesso veniva trattenuto e per questo stesso motivo, D’Albenzio lo controllava continuamente.

Dall’intercettazione emerge poi un altro particolare: se Spallieri si fosse presentato di nuovo in quel negozio, il titolare avrebbe avvertito le forze dell’ordine; lui aveva dato ordine al citato Spallieri di andarci lo stesso. Nel caso in cui il commerciante avesse fatto arrestare Dino, D’Albenzio “si

sarebbe occupato di operare le opportune ritorsioni, facendo incendiare il negozio“, come sottolinea il giudice e come potete leggere nello stralcio dell’ordinanza che riportiamo qui in calce.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA