La CROCE CADENTE, non può diventare il simbolo dell’antica chiesa di Sant’Antonio
5 Marzo 2025 - 12:23

La segnalazione di una web-lettrice: «Guardate questa foto, possibile che nessuno intervenga?». Una vergogna da cancellare, prima della festa.
TEANO (Pietro De Biasio) – «Alla Redazione, vi invio questa foto scattata al santuario di Sant’Antonio. Guardate il campanile». La croce è danneggiata, inclinata e dimenticata. Eccola qui, la segnalazione di una nostra attenta web lettrice. Una di quelle che passano inosservate, perché non parlano di scandali, di cronaca o di grandi eventi.
Ma parlano di qualcosa di più sottile: di quello che sta lì, nel silenzio, a testimoniare il lento scivolare nell’incuria. Eppure, nessuna relazione tecnica, nessuna perizia, nessuna rassicurazione istituzionale potrà mai imbavagliare il popolo che la guarda e ne parla. Perché, si sa, la chiacchiera è fastidiosa quando colpisce i padroni del fuoco.
È scomoda quando arriva dal basso, che si ostina a dire la sua. Il popolo sidicino, ricordiamo, ha parlato del «Pino» abbattuto, ha espresso un’opinione. E, nel farlo, ha dato prova di resistenza e di democrazia. Magari accadesse lo stesso per altre questioni: per le tasse locali che soffocano i cittadini, per il Puc sempre in ritardo, per il mega impianto rifiuti «Gesia» che minaccia terra, aria e acqua. Ma guai a parlare troppo: arriva subito qualcuno, politico, scienziato, tecnico, articolista illuminato, a spiegare che il popolo non capisce, che il popolo deve stare zitto, che il popolo si lagna senza competenze.
Eppure, il popolo parlante qualcosa l’ha ottenuta. Forse non ha fermato le motoseghe, forse non ha salvato il maestoso albero assunto a simbolo della città, ma almeno ha lasciato un segno. E allora guardiamo anche alla croce rotta sul campanile della chiesa convento di Sant’Antonio. Sta lì da tempo, nessuno la ripara, nessuno la considera. Sta lì, inclinata e dimenticata, simbolo di una città che cade a pezzi.
Ma attenzione, perché i soldi, a quanto pare, ci sarebbero. Fu l’ex Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che in visita al Teatro Romano, confermò lo stanziamento di oltre 129 milioni di euro per la sicurezza sismica di 167 luoghi di culto, torri e campanili. Un’operazione imponente, che porta il totale delle risorse assegnate a ben 374,3 milioni di euro tra il 2022 e il 2023. Per la provincia di Caserta sono stati destinati oltre 3 milioni, e tra i beneficiari c’è proprio la Chiesa di Sant’Antonio, con un finanziamento di 430.000 euro. Non solo: Teano ha ricevuto 1 milione e 185mila euro per il Campanile dell’Annunziata e per le chiese di Santa Maria de Foris e Santa Maria de Intus. Sarà che i soldi si annunciano sempre in grande stile, mentre i lavori si trascinano con la velocità di una lumaca burocratica. Eppure, la croce resta spezzata. Un altro segnale, forse qualcuno ci dirà che non è un problema, che è solo una questione estetica, che ci sono cose più importanti.