LA MORTE DELLA PICCOLA AURORA SAVINO. In aula medici e parenti, il pediatra: “Un bambino non si può curare da autodidatta”
29 Aprile 2025 - 16:57

Escussa anche la pediatra dell’Asl che ha dichiarato di non aver mai visto la piccola Aurora, neanche per il controllo di routine dopo la nascita
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SANTA MARIA A VICO – Dinanzi alla Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Marcella Suma con a latere Honore Dessi, il pediatra Francesco Barbato ha reso dichiarazioni nel processo nei confronti di Emanuele Savino, 27 anni, e Anna Gammella, 20 anni, di Santa Maria a Vico, genitori della piccola Aurora Savino, la neonata trovata morta in culla nel loro appartamento a Santa Maria a Vico il 2 settembre 2023.
“Non ho mai visto nè visitato la bambina, i due fratellini solo in sporadiche occasioni. La prima chiamata la mattinata del 2 settembre 2023 la ricevetti da Russo e gli dissi di chiamare immediatamente il 118”.
Nel corso dell’udienza è stata escussa anche la pediatra Asl della piccola Aurora che ha dichiarato di “non aver mai visto Aurora, neppure nella prima settimana in cui si effettua il controllo dopo la nascita”. Ha poi riferito sulla tragica mattina del 2 settembre 2023, “si presentò il nonno della bambina e mi chiedeva di constatare la morte di Aurora, io dissi che doveva chiamare il 118”.
Escussa anche la zia, sorella dell’imputata, che ha riferito di aver visto la nipote solo il giorno della sua nascita in presenza e che poi effettuava numerose videochiamate con l’imputa dove la piccola sembrava stesse bene.
Sentito anche l’impresario delle onoranze funebri Pasquale Russo che fu chiamato ancor prima dell’ambulanza, “mi chiamò Gennaro Savino verso le 8 e mi disse di andare a casa sua. Io pensai che avendo la moglie allettata, fosse successo qualcosa alla donna ma lui mi disse che riguardava la nipote. Una volta lì salii nell’appartamento dei figli e vidi la piccola nella culla, con la maglietta alzata e con chiazze sul corpo che non respirava. Quando chiesi cosa fossero quelle macchie mi dissero che si era scottata”. L’impresario ha poi chiarito “mi chiesero come fare con la morte della piccola e io dissi loro che c’era bisogno che il medico curante o il 118 facesse una constatazione della morte. Mi dissero che il dottore Barbato aveva prescritto alla bambina una pomata e quindi lo chiamai. Gli spiegai cosa fosse successo e lui mi disse di chiamare il 118. Sono rimasto poi lì fino all’arrivo dei carabinieri e del 118 e mi sono occupato delle pratiche successive”.
Si torna in aula verso la fine del mese di maggio per l’escussione dei testi di pg e dei nonni materni di Aurora