La morte di Raffaela Maietta stamattina a Rai 1: sarà interrogata la sua collega e il Pm valuta un’eventuale riesumazione

13 Maggio 2022 - 16:23

MARCIANISE – Stamattina, su Rai 1, la trasmissione Storie Italiane ha realizzato un collegamento con la stazione ferroviaria di Marcianise, dove una settimana fa la povera Raffaela Maietta ha perso la vita.

Il programma, condotta da Eleonora Daniele ha mandato in onda la storia di Raffaella cercando di ricostruire, proprio da quella stazione attraverso un giornalista presente sul luogo, gli ultimi minuti di vita dell’insegnante di Marcianise, trascorsi su quei binari.

L’attenzione è sempre puntata in particolare sull’arco di tempo intercorso tra le 6.30 e le 8.40 di quella fatidica mattina per comprendere cosa sia effettivamente accaduto e perché. Si continua a indagare per capire se si sia trattato di un incidente, di suicidio volontario o di istigazione al suicidio. Ecco perché il pubblico ministero, dott.ssa Cozzolino, ha ordinato il sequestro del telefono della vittima e sta facendo interrogare dalla polizia giudiziaria tantissime persone che avevano avuto contatti diretti o indiretti con Raffaella.

Nell’ultime ore è stata rintracciata l’amica che era solita viaggiare con lei in treno ogni mattina nel tratto Marcianise-Napoli, che peraltro era anche una sua collega di lavoro perché insegna nella sua stessa scuola adiacente alla piazza Garibaldi di Napoli.

Sarà sicuramente ascoltata anche lei dagli inquirenti sulla sua frequentazione con Raffaella. L’amica, stando alle notizie acquisite da Casertace, è stata indotta sin dalla sera precedente da Raffaela Maietta a non aspettarla in stazione all’orario solito, dato che un impedimento l’avrebbe costretta a rimanere a casa, al contrario di quel che poi è capito, visto che l’insegnante in stazione, invece, ci è andata prima dell’arrivo della collega.

La vicenda continua a tingersi di giallo in quanto la famiglia, dopo aver dato incarico legale agli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, affranta nel suo immenso dolore, si è chiusa nel più assoluto e comprensibile silenzio.

Ma i familiari hanno sempre affermato che la loro congiunta non aveva mai manifestato alcun intento suicidario né aveva mai proferito frasi che potessero indurre a pensare a evenienze del genere. Punti chiave dell’intera vicenda sono essenzialmente tre: innanzitutto il contenuto del telefono, che l’attento magistrato inquirente ha provveduto a far sequestrare ad horas e sicuramente ha già nominato un tecnico per trascriverne il contenuto e cosi scavare nella vita di Raffaella per focalizzare l’ attenzione sui numeri chiamati e ricevuti, sulle chat e sui messaggi. Quindi si avrà un allargamento dell’indagine. In secondo luogo il contenuto di quella che sarà la deposizione dell’amica e collega di lavoro di Raffaella, anche lei di Marcianise.; su quanto ella ha riferito o potrà riferire agli inquirenti e sulla qual cosa c’è il massimo riserbo.

Infine l’ultimo punto centrale è l’interrogatorio del noto medico specialista neuropsichiatra e psicologo del casertano che aveva visitato di recente Raffaella: solo lui potrà sapere se la donna soffriva solo di qualche sporadico e comune disturbo d’ansia d’ansia oppure viceversa era un soggetto che covava nell’intimo istinti di autolesionismo e assumeva psicofarmaci. A tutto ciò si aggiungono le testimonianze delle varie persone presenti nella stazione ferroviaria di Marcianise al momento del fatto: prima di tutto quella di un giovane studente universitario che frequenta la facoltà di Scienze Politiche di Caserta e che ogni giorno si reca in stazione e sale in treno. Anche lui era lì quella fatidica mattina. Cosa ha visto quel giorno? Cosa è accaduto? Anche i filmati delle registrazioni fatte dalle camere che riprendono parte della scena e che sono state sequestrate aiuteranno a ricostruire la dinamica dei fatti.

Cosi come corre voce che ci sia un video fatto da un cittadino extracomunitario che ha ripreso l’intera scena e che è stato mandato in rete.

Non è da escludere al momento che il Pubblico Ministero faccia riesumare la salma di Raffaela per un esame autoptico o per effettuare dei soli prelievi ematici almeno al fine di chiarire se la donna assumesse benzodiazepine ovvero psicofarmaci e se li avesse in particolare assunti quel giorno ove mai in quelle due ore fosse avvenuto un evento traumatico.