LA NOTA E LE FOTO CASERTA. Tre quarti d’ora in auto per 100 metri da via Renella a via Roma. Per ora sono un flop i nuovi sensi di marcia

19 Settembre 2018 - 11:44

Caserta – (Pasman) Le avvisaglie di quello che sarebbe successo al traffico casertano con la ripresa piena della vita civile dopo la pausa estiva, che coincide all’incirca con la riapertura delle scuole cittadine, c’erano tutte.

E difatti, ora che tutti hanno fatto rientro in città, l’inversione sperimentale dei sensi di marcia in via don Bosco e in via Daniele avviata a metà luglio con l’intento di snellire la circolazione stradale è completamente fallita. Anche il correttivo apportato “medio tempore”, il 10 settembre per l’esattezza, con l’istituzione dell’obbligo di fermarsi e dare precedenza per tutti i veicoli in via Unita Italiana all’angolo con via Renella, non ha sortito effetti. Qui in particolare, quando chiude il vicino passaggio a livello e le vetture in arrivo non hanno la prontezza nell’incolonnarsi – come quasi sempre accade – di lasciare libero l’incrocio, sono dolori.

Corso Trieste, via Roma e la stessa via Renella (la quale, per i casertani, resta pur sempre via Napoli) sono intasate di macchine e qualche lettore ci ha segnalato, tra improperi di tutti i tipi, di aver impiegato fino a 45 minuti per spostarsi semplicemente tra queste strade parallele. Quelle in doppia, tripla fila o di traverso, con i furgoni che scaricano a tutte le ore, ci mettono il “carico

da quaranta”.

Ma la questione della circolazione stradale a Caserta non è legata soltanto alla inefficienza del piano del traffico, che necessiterebbe dell’adozione di scelte razionali prima che coraggiose, ma è anche e soprattutto, come tutti sappiamo, un fatto di costume.

In questa ottica, neppure il passo indietro – a seguito di proteste di residenti e commercianti del posto, che osservano come un simile dispositivo di viabilità sia stato sperimentato senza successo nello scorso decennio,  senza che nulla, pare, abbia insegnato agli uffici comunali del traffico – fatto sul senso di marcia di via Daniele, nel tratto da via Renella a via Roma, ripristinato in queste ore, potrà gran che.

Perché Caserta non solo è la bella, come qualcuno lunatico dice (ma come si sono permessi quei fresconi della Feltrinelli di affermare, come ha sempre sostenuto Casertace.net, esattamente con le stesse parole ma molto prima, che è, tolta la Reggia, del tutto anonima, al pari di una Isernia, con tutto il riguardo par la simpatica cittadina molisana, che quanto a decoro ed urbanità ci sopravanza di spanne), ma è, difatti, anche progreditissima sotto questo aspetto.

Macchine incolonnate in via Renella.

Incolonnamenti in corso Trieste.

 

Nel senso che, con l’amministrazione comunale che sta beatamente a guardare, la città ha liberalizzato la sua viabilità, nel senso che ognuno è libero di fare come meglio crede.

In piazza Dante, interdetta ufficialmente al parcheggio, motorini e macchine vanno, vengono, ritornano, sostano, si spostano, si fermano, e non c’è mano da tenere, né la destra o la contromano a sinistra, perché la mano è quella che ad ognuno conviene. Anche i porticati non hanno pace. Lo stesso che accade, ad esempio, in via Botticelli, dove, in un bailamme unico, si parcheggia sui marciapiedi o in doppia fila per trattenersi ai bar della strada, frequentati anche da non pochi burocrati comunali, evidentemente troppo presi dalle proprie alte cose, per accorgersi di quello che accade attorno a loro.  E questo avviene in tutta la città.

 

Istantanee di via Botticelli.

In questa situazione ci attendono, se ne può essere certi, quegli ingorghi a croce uncinata dell’indimenticato film “Così parlo Bellavista” di cui, per ridere un po’, proponiamo la clip che vi si riferisce.

Una sola preghiera al signor sindaco, Carlo Marino, se è consentito: è vero, le persone sono incivili, come egli spesso sostiene per spiegare questi fenomeni incontrollati, ma, come egli anche professionalmente sa, la legge è un guscio vuoto se non è concretamente applicata. E dunque qui, la prima cosa da fare, senza girarci intorno, è far rispettare i divieti vigenti nelle strade.

L’amministrazione Falco, anche se spendeva e spandeva, un merito l’ebbe: obbligò i nolenti adolescenti casertani ad indossare i caschi sulle moto, a furia di sequestri e multe. Gli insegnò un poco di vivere civile, facendo anche cassa per il comune.

Dunque, volendo, si può riuscire ottenendone anche la gratitudine della maggioranza silenziosa dei casertani, ma va cominciato.