LA NOTA. Sorprendente la reazione di Rosa Di Maio, ma lei nel Coordinamento di Fdi rappresenta Massimo Grimaldi (e non Arianna Meloni ) e vi spiego esattamente il perché

27 Novembre 2023 - 19:44

Avrei evitato volentieri di intervenire, a meno di 24 ore di distanza, dall’articolo di ieri sera, ma certe reazioni scomposte e irrispettose nei confronti del sottoscritto e dell’identità di questo giornale, che la penna in mano non se la fa mettere nemmeno dal Papa, mi inducono a scrivere qualcosa di più. Poi, se la Di Maio vuole ulteriormente rilanciare, sono pronto ad approfondire ulteriormente il discorso.

CASERTA (g.g.) Francamente, siamo rimasti piuttosto stupiti dalla reazione, non compostissima, avuta dall’avvocato Rosa Di Maio, in conseguenza del nostro articolo pubblicato ieri sera (CLIKKA E LEGGI). Tutto sommato, abbiamo scritto quello che tutti sanno, a Carinola, ma non solo, e che un giornalista, il quale opera da 20 anni in questo territorio e che è chiamato a classificare in aree di appartenenza, i nuovi componenti del Coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia, non può esimersi dal fare.

Conosciamo l’avvocato Rosa Di Maio da quasi quattro lustri, ossia fin dai tempi in cui era assessore provinciale e la sua vicinanza alle posizioni di Massimo Grimaldi non è stata mai un elemento da porre in discussione. Poi, è anche vero che ci sono effettivamente stati dei momenti di difficoltà, dei bassi che hanno seguito degli alti, delle incomprensioni e delle valutazioni differenti quando si è trattato di stabilire le strategie, in occasione delle elezioni comunali di Carinola. Ma il pallino è rimasto sempre e comunque nelle mani di Grimaldi, nel senso che Grimaldi è stato l’unico a decidere se e quando riavvicinare la sua posizione a quella della Di Maio, in quanto il consigliere regionale del Nuovo Psi, poi di Forza Italia, ora di Fratelli d’Italia, anche se non ancora passato nel gruppo regionale, ha avuto e continua ad avere un grande ascendente sulla Di Maio, peraltro donna intelligente e professionista apprezzabilissima.

Da qualche tempo, viene detto, soprattutto dalla stessa Di Maio, che questa intrattenga rapporti molto stretti con Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio. Ma, Arianna Meloni ha avuto dalla premier il mandato di parlare con il numero più alto possibile di iscritti, di iscritte e di persone che le chiedono udienza nella sede storica di via della Scrofa. Ad esempio, dopodomani, lunedì, il sottoscritto telefona alla segreteria di Arianna Medloni, si presenta, dà riscontro della sua identità e chiede un appuntamento. L’avrà senza problemi.

L’idea che Arianna Meloni abbia potuto imporre la presenza di Rosa di Maio all’interno del Coordinamento provinciale di Caserta è una facezia, che può essere erogata da chi è ingenuo per natura, non è dentro alle cose della politica o, non è un conoscitore genetico dell’attuale dirigenza locale di Fratelli d’Italia, cioè dei Cangiano, dei Cerreto, dei Cirielli, di Iannone, dei Michele Schiano, ecc. La Di Maio è entrata nel coordinamento per effetto di una decisione di Gimmi Cangiano che, ovviamente, essendo un simpatico impostore – e lo diciamo veramente con affetto -, la vuol far passare come una indicazione che viene, come ama dire lui “dal nazionale”. La Petrenga non la nominiamo nel gruppetto di cui sopra. Ma non perché vogliamo proteggerla o perché, stupidamente, ancora in queste ore, a dimostrazione del livello molto basso che abita nella maggior parte della nuova classe dirigente di Fdi, viene considerata la promotrice di certi articoli da me firmati in CasertaCE. Ripeto per la centocinquantesima volta che questo è frutto di un ritardo culturale e di un riflesso condizionato, in stile Pavlov, che porta la politica profondamente arretrata di questo territorio a considerare pressoché impossibile che ci possa essere un giornale o un giornalista, che “cantano il disco” e non permettono a nessuno, compresi il Papa o il presidente della Repubblica, di farsi dettare lo spartito.

“Ma che (v’ho) dic a ffà”, canterebbe ora l’ottima Angelina Mango. La Petrenga non l’abbiamo inserita nel gruppo, semplicemente perché, come ha dimostrato l’esito del congresso provinciale, ancora in corso nelle sue ultime fasi elettorali in questo momento, ha svolto una funzione importante per non ridurre la prima assise di Fratelli d’Italia in un duello rusticano consumatosi nei complicati, incerti e difficilmente controllabili seggi elettorali, sparsi su tutto il territorio, con la seria possibilità che tutto questo finisse domani o dopo domani nelle cronache giornalistiche dei giornali di sinistra, a partire da Il Fatto e da La Repubblica. Per cui, Giovanna Petrenga è estranea a quel meccanismo che ha in Edmondo Cirielli, colonnello dei carabinieri in congedo, un attore che punta a controllare Caserta, a renderla vassalla della sua Salerno. Così come ha dimostrato sia in occasione delle elezioni politiche del 2018, sia quando aveva fatto fuori la Petrenga, che non si piega alla sua legge, dal primo elenco che Francesco Lollobrigida, detto Lollo, aveva consegnato a Giorgia Meloni qualche giorno prima del termine per la presentazione di candidati e liste, delle ultime elezioni politiche del settembre 2022.

La Di Maio, la conosco da molto, ma proprio da molto tempo prima rispetto a quando l’ha conosciuta la Petrenga. Ciò che ho scritto ieri sera è frutto di esperienza e di esperiernze. Se la Arianna Meloni avesse voluto condizionare gli esiti del congresso provinciale di Caserta, avrebbe imposto alla presidenza del partito Enzo Pagano di Aversa, in considerazione dei rapporti strettissimi, di tipo politico e anche non politico, che Fdi e la familia Meloni vantano con il fratello di Enzo Pagano e con le sue organizzazioni associative, attive a Latina, nel lazio e nel resto d’Italia. Poi, se qualcuno ha l’estro del professore di mandolino, questa pratica non la deve applicare con me che, come si suol dire e con rispetto parlando, vi posso contare, seppur a debita distanza, tutti i peli che avete attaccati al culo.

Rosa Di Maio, selezionata a far parte del coordinamento provinciale, nella quota di 7 a disposizione del neo presidente Gimmi Cangiano, è espressione di Massimo Grimaldi. Magari lei, in questo momento, ritiene che non sia così e, dunque, non ne è del tutto consapevole. Ma, se e quando sarà utile, come è successo tante volte, Massimo Grimaldi sa come portarla dalla sua parte. Non volevamo entrare in questi particolari, ma certe reazioni scomposte e certi assalti un po’ scostumati ai telefonini, e non solo al mio, mi hanno indotto a portare un attimo l’asticella ad un livello, purtroppo, più basso.