LA SANITA’ PRIVATA E I DEBITI DELL’ASL CASERTA. In pochi giorni sette cliniche, centri e laboratori chiedono oltre 136 mila euro

21 Aprile 2022 - 11:41

CASERTA (l.v.r.) – Nell’ufficio Contenzioso dell’Azienda sanitaria locale arrivao decine di decreti ingiuntivi, ma quello che ci ha sorpreso è la mole di ricorsi presentati da strutture sanitarie private notificati all’ASL di Caserta nel giro di due settimane, al volgere del mese di marzo.

L’argomento dei pagamenti da parte del pubblico ai laboratori, ai centri, alle cliniche private dovrebbe essere dirimente nella valutazione complessiva dell’operato di un’azienda sanitaria territoriale. Con il sistema pubblico-privato della sanità, in cui gli imprenditori e le loro attività spesso e volentieri vanno a colmare le gravi lacune presenti nella gestione della Salute da parte proprio del pubblico, questi ritardi nelle spettanze dovute alle strutture sanitarie private sono un peso anche per i cittadini, oltre ai soggetti che fanno impresa e meriterebbero un trattamento equo da parte della controparte.

Nel giro di due settimane, dicevamo, l’ASL ha dovuto far fronte a sette richieste ingiuntive presentate davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere dal valore di oltre 136 mila euro.

Le cifre spaziano dai 7.622 euro del laboratorio Misso, agli oltre 50 mila della Gala Spa, che, probabilmente fiaccata dall’attesa, ha deciso di vendere il suo credito ad un istituto finanziario, la Banca Sistema.

38 mila euro, invece, è la richiesta del Centro Golia, 11 mila li richiede il Centro Diagnostico Santa Maria. E ancora, 8.980 euro è la cifra per cui il Biocentro Analisi richiede il pagamento, 8.063 euro il Centro Terapia Morrone e a chiudere questa carrellata c’è il Laboratorio Palmieri, con 7.851 euro.

Tutte queste imprese hanno qualcosa in comune: hanno effettuato prestazioni in favore di pazienti ricadenti nell’ambito territoriale dell’ASL di Caserta.

L’azienda sanitaria ha deciso di opporsi ai decreti di pagamento notificati e ha già incaricato gli avvocati interni, Marco Alois, Antonia Sarro, Gemma Maresca, Stefano Vanorio, Francesco Paura e Pierpaolo Pesce, di rappresentare e difendere l’Asl.

Tutti questi incarichi li abbiamo rintracciati in poco tempo e sono stati vergati nella giornata di ieri, 20 aprile. Abbiamo voluto fermarci qui, per ora, in considerazione del fatto che questi casi sono abbastanza esplicativi della gestione dei pagamenti dell’azienda sanitaria guidata dal direttore generale Ferdinando Russo.

Sono, di fatto, croniche le difficoltà del’Asl casertana nel pagamento delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario da privati, i quali, a causa di ritardi da parte del pubblico, si ritrovano con gravi inadempienze da colmare nei confronti dei debitori (come ad esempio i fornitori) e i propri lavoratori dipendenti.