LA VIDEOINTERVISTA ESCLUSIVA. Il commerciante-broker casertano: “Ecco perché mi sono buttato nella fontana di Trevi vestito da senatore dell’Antica Roma”
16 Luglio 2019 - 12:32
CASERTA (Gianluigi Guarino e Roberto Tunisino) – Paolo Sforza, commerciante casertano, precisamente Della frazione di San Benedetto, è riuscito a ritagliarsi uno spazio di notorietà compiendo un’azione che, di per sé, non ti garantisce più la ribalta.
Nel senso che se entri o ti tuffi nella fontana di Trevi entri a far parte di un gruppo ampio di persone, il più delle quali a caccia di un briciolo di visibilità nell’epoca dei social.
Il problema è che ogni settimana il gesto è realizzato e ripetuto. E l’epoca dei social, se può garantire spazi di notorietà impensabili, una volta, a soggetti estemporanei come questi che entrano nella fontana più famosa del mondo, trita e consuma tutto nel corso di pochi minuti.
Per cui, se nel Madagascar nasce una moda che attecchisce in Facebook o in Youtube, il Madagascar diventa virale e la fontana di Trevi non la caga più nessuno.
Lo Sforza, invece, l’ha pensata bene: non è entrato in maniera ordinaria nella fontana, magari limitandosi solo ad una rivendicazione verbale di un qualche diritto negato o intorno a qualche improbabile battaglia sociale.
No, ha utilizzato la stradina storica che immette nella piazza per completare la sua vestizione da senatore dell’Antica Roma.
Operazione furba.
Se in pieno luglio, quando quella zona della capitale brulica ancor di più di turisti, uno invade la fontana di Trevi vestito da senatore romano, lo stimolo della curiosità o di quel sorriso divertito, ragion d’essere di ogni forma di viralità social, sono garantiti.
E infatti Paolo Sforza è riuscito a far parlare di sé e ad affiorare, con il suo gesto, nel ginepraio fittissimo delle proposte quotidiane dell’esercito di youtuber e affini.
Casertace ha avuto la fortuna di incrociarlo direttamente in abiti, diciamo così, borghesi.
Un amico di questo giornale, l’ottimo Roberto Tunisino, è riuscito a strappargli una rapida intervista in puro stile social, cioè senza fronzoli, senza paroloni, insomma cotta e mangiata.
Ascoltando le parole di Sforza, ma soprattutto guardando il suo curatissimo e iper espressivo look, capisci che si tratta di un personaggio del nostro tempo, della democrazia orizzontale, anzi orizzontalissima in cui tutti, giustamente, hanno il diritto di parlare e di proporre se stessi nella rete, luogo sacro rispetto al quale c’è poco da storcere il naso perché il consenso nei confronti di una persona o di una situazione va sempre rispettato, magari non condiviso ma rispettato, semmai ragionando seriamente e senza pregiudizi sulle cause di certi effetti, perché sono i magnifici anelli indossati da Paolo Sforza.
Se notate, negli ultimi fotogrammi dell’intervista, lui ha già capito di esser diventato qualcuno e dopo essersi prestato gentilmente alle domande di Roberto (bacchettato perché aveva scambiato la sua professione di broker per un soprannome) afferma, come una vera star: “Poi vi dirò di più, ma adesso basta!”