L’ANTIDOTO per la CAMORRA. Enrico Verso innamorato perso della bella rumena prende i soldi e li spedisce. “Tira più un pelo di donna…”

26 Agosto 2019 - 12:10

PARETE(g.g.) Quando ti occupi di fatti di camorra soprattutto quando di mezzo ci sono personaggi di primo piano, criminali apicali, boss o semi boss, ti corre sempre, specie se scrivi da poco sull’argomento, un brivido sulla schiena. Perchè ti rendi conto che si tratta di un sistema granitico e che quando queste persone si trovavano a piede libero e nella totale possibilità di operare, consideravano la vita una semplice variabile di un’impalcatura esistenziale basata sul soldo e sulla moltiplicazione dello stesso.

Da questo punto di vista sembrano personaggi che appartengono ad una sorta di olimpo dei cattivi. Non degli umani secondo la definizione riguardante la media degli appartenenti a questo pianeta, ma degli extraterrestri che eccettuato il soldo, unica cosa per cui si emozionano, si arrabbiano, litigano e soprattutto si ammazzano, nulla emotivamente li sfiora. Tutto il resto sono elementi secondari, periferici del proprio essere al mondo.

Per cui, quando trovi storie come quella raccontata in un brandello della recente ordinanza che lo ha riguardato, come quella di Enrico Verso che, lo diciamo con simpatia e senza voler minimamente infliggere offesa, come un baccalà di fronte ad una donna rumena, probabilmente avvenente, ti scatta quel momento di simpatia che umanizza tutto sommato il camorrista incallito, colui il quale riesce ad incutere timore, se non addirittura terrore nelle sue vittime, le quali sanno di aver di fronte il cognato del figlio maggiore di Francesco Bidognetti,

mito criminale noto anche con il suo soprannome di Cicciotto ‘e mezzanotte, e a “mezzanotte” ben si capisce cosa andasse a fare.

Insomma, come un normale maschietto indigeno che varca la soglia della cinquantina, Enrico Verso si umanizza nel momento in cui fa quello che hanno fatto molti dei suoi coetanei, di fronte ad una bellezza proveniente dai Balcani o come in questo caso, dai Carpazi: in dialetto, diciamo “scimunisc” e tutta la camorra che esprime ogni giorno con azioni intimidatorie, con strategie imprenditoriali finalizzate a riciclare il danaro ancora matido di sangue, si sciolgono in una sudditanza che, ripetiamo, comunica tenerezza e senso di immedesimazione di tipo generazionale.

Ecco perchè abbiamo scelto di pubblicare questo breve stralcio dell’ordinanza in cui Enrico Verso con una serrata sequenza di comunicazioni, dà l’idea che ogni euro incassato dalla sua attività viene poi avviato nel sentiero dell’amore, a favore di questa donna rumena che il giudice definisce “la sua amante“, la quale non vuol stare solo 3 giorni qui in Italia, “com’è successo la volta scorsa“, ma “almeno 10 giorni con te“.

Inutile dire, una volta fatta questa premessa, quale effetto provochi in Enrico Verso, quel “con te“. Non ti mando 200 euro, bensì 700 o 800. Chiamo Antonio (D’Abbronzo, socio di fatto di Enrico Verso) in modo che nel giorno del nostro compleanno, separati solo da 24 ore, 19 e 20 maggio, lui mi dia questo assegno, che farò cambiare e ti spedirò in modo che tu possa fare il biglietto e venire in Italia per abbracciarci.

E allora, il genere non deve arrabbiarsi se ritiriamo fuori un adagio arcinoto frutto, non di una visione sessista del mondo, ma da una semplice fotografia biologica dello stesso e di una combinazione di atti di libertà, perchè questi sono sia quelli di Enrico Verso, attratto da questa donna, sia della rumena, la quale ha tutto il diritto di spendere la sua avvenenza, il suo carisma per ammansire un camorrista incallito.

Tira più un pelo….“.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA