LATTE DELLA CAMORRA. I fratelli Capaldo, nipoti di Michele Zagaria, e i funzionari Parmalat a processo: TUTTI ASSOLTI

15 Novembre 2024 - 16:02

CASAPESENNA – Il fatto non sussiste. Si chiude così il processo in primo grado, tenutosi dinanzi alla prima sezione, collegio A, guidato dal giudice Giovanni Caparco, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere il processo scaturito dall’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sulla presunta gestione e sul controllo della criminalità organizzata relativamente alla distribuzione del latte in Campania, in questo caso nelle mani dei nipoti di Michele Zagaria, il superboss del clan dei Casalesi.

Sono stati tutti assolti. Una vittoria, quindi, per l’intero collegio difensivo comporto dagli avvocati Giuseppe Sparaco, Angelo Raucci, Ferdinando Letizia, Pasqualino De Lucia, Giuseppe Sparaco, Ettore Stravino e Vincenzo Maiello.

Escono quindi innocenti da questo primo grado di giudizio i funzionari Parmalat Antonio Santoro, di Casagiove, e Lorenzo Vanore, originario di Caserta, e i nipoti del boss Michele Zagaria, ovvero Filippo

e Nicola Capaldo.

L’Euromilk dei fratelli Capaldo, secondo l’inchiesta della Procura antimafia, avrebbe continuato ad avere il controllo della distribuzione del latte Parmalat grazie a dei funzionari della multinazionale, Antonio Santoro, originario di Casagiove, e Lorenzo Vanore, originario di Caserta, ma anche attraverso il supporto dell’imprenditore di Castellammare di Stabia Adolfo Greco.

I contratti tra Euromilk e Parmalat, dopo che la società dei Capaldo venne sequestrata e sottoposta ad amministrazione giudiziaria per una interdittiva antimafia, sarebbero continuati attraverso un’altra impresa riconducibile ai fratelli, la Santa Maria srl.

Ciò fu possibile anche grazie all’attività di Adolfo Greco, che avrebbe concesso ai nipoti del boss latte da distribuire a un prezzo stracciato per diversi mesi, creando un potere economico alla neonata impresa.