LE FOTO. CANTIERI E SOSPETTI DI CAMORRA. Big Maxicinema-Toraldo e Casa Mia a Caserta. Ecco perchè i cartelli violano la legge
2 Gennaio 2025 - 19:15
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Ecco i cartelli di Caserta e quelli di Marcianise. Addirittura in quello di Caserta all’inizio si descrive la richiesta del permesso a costruire e non il permesso a costruire. Per quanto riguarda poi Marcianise irregolarità a gogo
MARCIANISE (g.g.) Come avevamo promesso, continuiamo ad occuparci del caso, perché a questo punto di caso si tratta, in relazione a tutto quello che abbiamo scritto nei giorni scorsi e nelle settimane scorse, del cantiere anzi del super cantiere da cui nasceranno stabilimenti del caffè Toraldo sulle ceneri di quello che è stato l’impianto multisala di spettacoli cinematografici più importante e più grande della provincia di Caserta ossia il Big Maxicinema di Marcianise. Affinchè il racconto funzioni occorre mettere tutte le tessere del mosaico al loro posto
Intanto, va dimensionato, alla luce delle nuove informazioni, il ruolo dell’Ufficio Tecnico comunale, guidato da Aniello Iuliano. In effetti, quella è un’area che ricade interamente nel perimetro del consorzio Asi. Per cui, di fronte al permesso richiesto da Toraldo, il Comune ha potuto solamente attivare un’istruttoria le cui determinazioni dirimenti sono spettate all’Asi, presieduta da Raffaela
Stiamo lavorando per cercare di verificare i contenuti di questa concessione. Questo giornale ha più volte segnalato nei giorni scorsi la presenza di Pasquale Salzillo, vice sindaco di Marcianise negli uffici Asi di Caserta dove si va a rapportare soprattutto col già citato Pietro Santonastaso suo amico di vecchia data
Di per sè che un assessore alle attività produttive in un Comune che nel suo perimetro accoglie vastissime aree del Consorzio Asi non costituisce nulla di misterioso e neppure nulla di sospetto. Bisogna capire e vedere. E con L’Asi è rimasto in ottimi rapporti, conoscendo molto bene le strutture interne, proprio Filippo Fecondo, il quale dell’Asi quella presieduta dal neo imputato per reati con aggravante camorristica Piero Cappello. È stato vice presidente. Però, al moneto non possiamo darvi notizie nette su quale sia stata la gestazione di questa concessione data a Toraldo che per noi è divenuta materia scottante nel momento in cui abbiamo scoperto che una delle imprese maggiormente coinvolta nei lavori è Egizya s.r.l., legale rappresentante Biagio Francescone, coinvolto in due pesantissime indagini giudiziarie della Dda: la prima che portò al sequestro di un importante immobile nel centro di Caserta allorquando Egitya fu considerata dal pubblico ministero Luigi Landolfi un’impresa prestanome o comunque al servizio della famiglia Belforte, più nel dettaglio di Camillo Belforte figlio di Mimì Mazzacane fondatore del clan (clicca e leggi il nostro articolo specifico); la seconda volta quando Francescone è stato arrestato nell’ambito dell’indagine sulle nuove attività della fazione Bidognetti del clan dei casalesi, avendo svolto, secondo gli inquirenti, con il placet di entrambe le parti la funzione di mediatore tra l’imprenditore fortissimo nell’area Asi di Aversa Nord, Ferdinando Canciello e lo stesso gruppo Bidognetti che a Canciello chiedeva soldi a titolo estorsivo. Partendo da questo presupposto abbiamo colto nella scelta di Toraldo di consegnare tutte le chiavi direttive del cantiere all’ingegnere Fabio Raucci, una cointeressenza tra Francescone di Egitya e un’area di professionisti imperniata sul nome dell’ex sindaco di Marcianise, Filippo Fecondo, non a caso nominato direttamente dominus di un altro cantiere targato Francescone, stavolta con una ditta diversa, ma con sede nello stesso appartamento occupato a Caserta da Egitya (clicca e leggi) che sta iniziando i lavori per allargare in maniera significativa i magazzini di fornitura dei supermercati Casa Mia ormai sparsi nell’intero perimetro della provincia di Caserta. In questi giorni, in maniera piuttosto puerile, Francescone ha fatto sparire come dimostra anche la foto che pubblichiamo, il cartello Egitya dal cantiere di Caserta.
Ed è proprio dei cartelli e delle normative che a nostro avviso sono violate sia in area Toraldo-Big Maxicinema, sia in area Casa Mia di Caserta, vogliamo dedicare un poco di attenzione nell’articolo di ieri. Ovviamente noi parliamo di leggi, di norme e non facciamo chiacchiere a vuoto. Entrambi i cartelli, a nostro avviso, violano queste leggi. Affermazione seria, grave che necessita, dunque, di un breve ma incisivo ed esaustivo approfondimento. Il cartello del cantiere di Caserta, quello di Casa Mia per intenderci, che insiste su un terreno del fallimento dell’impressa Alois, a pochi metri di distanza dalla sede dell’amministrazione provinciale, è privo come si potrà vedere nelle fotografie in basso dell’oggetto dell’intervento, Sarebbe meglio chiamarlo titolo, il quale, per legge, deve essere obbligatoriamente menzionato nel tabellone esposto in cantiere
I cartelli di cantiere devono essere completi anche nell’indicare il titolo edilizio, il numero e la data di rilascio. Tutto ciò non può essere ignoto al dirigente del comune di Marcianise, Aniello Iuliano, come deve essere ben conosciuto dai vigili urbani di Caserta e di Marcianise, questi ultimi comandati da Guglielmina Foglia.
Nella sentenza della III sezione penale della Cassazione del 7 aprile 2016 numero 13963 del 7 aprile 2016 viene, per l’appunto, affrontato il tema della configurabilità del reato edilizio nei casi in cui il soggetto titolare del titolo abilitativo cioè il permesso di costruire o concessione edilizia che dir si voglia, non provveda ad esporre il cartello in cui devono essere indicati gli estremi del titolo medesimo e i nominativi dei soggetti responsabili. In caso di mancata ottemperanza della norma, relativa sia all’apposizione tout court del cartello sia ai cogenti contenuti dello stesso è prevista un’ammenda a partire dalla cifra di 10mila euro e l’arresto fino a due anni, sempre che il fatto non costituisca un reato più grave.
Siccome i due cartelli in questione sono incompleti questi possono essere sanzionati. Pessimo il comportamento degli uffici tecnici comunali di Caserta e Marcianise, pessimo il comportamento dei vigili urbani dei due comuni che non hanno provveduto a controllare
Ripetiamo: un cartello di cantiere non può non indicare l’oggetto e gli estremi del titolo edilizio. Se gli uffici tecnici si girano dall’altra parte sono corresponsabili
Ciò per un motivo molto semplice: la pubblicazione di questi estremi serve fondamentalmente a tenere sotto controllo un aspetto importantissimo che può verificarsi o può non verificarsi in un cantiere ossia per consentire il controllo sulla rispondenza tra realizzo in termini di edificazione effettuata e l’assentito contenuto nel permesso di costruire
Il cartello di Marcianise, quello Big-Toraldo è stato esposto senza un’indicazione dell’oggetto dei lavori, esattamente com’è successo a Caserta. Evidentemente sarà un uso e un costume in voga nell’azienda Egitya e in quella satellitare ugualmente controllata da Biagio Francescone. Nulla è menzionato in maniera regolare sul titolo autorizzativo rilasciato per i lavori ossia il già citato permesso di costruire oppure la Scia oppure la Cila.
Pertanto si tratta di un cartello anonimo a tutti gli effetti, in quanto incompleto nelle parti che, per legge e non perché lo sostiene CasertaCe, devono essere rese evidenti
Senza indicare il titolo edilizio, il suo numero e la data del rilascio compreso l’oggetto il cartello, e lo ripetiamo per la seconda volta, affinchè il concetto sia chiaro, è anonimo. Conseguentemente vanno sanzionati sia il committente che il direttore dei lavori. Si tratta quindi di elementi giuridici fondamentali che traggono la loro origine da sistemi di leggi costituenti il cardine dell’attività edilizia, a partire dal DPR n 380/2001, meglio noto come Testo Unico dell’Edilizia e proseguendo con il decreto legislativo n 81 del 2008 o meglio conosciuto come Testo Unico per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Per il momento ci fermiamo qui ma queste due storie relative al cantiere Toraldo – Big Maxicinema di Marcianise e Casa Mia di Caserta che convergono in una sola non hanno esaurito le loro sorprese e la necessità di esplicitarle ancora meglio.