LE FOTO E LA NOTA. Percolato a litri in via GM Bosco, via Settembrini e Corso Giannone. Il presunto salotto buono puzza e si agita ma questo è il contrappasso dantesco degli ignavi
27 Settembre 2019 - 10:46
CASERTA – (Gianluigi Guarino) Noi di CasertaCe non abbiamo la necessità di stupirci oppure di adirarci più di tanto. Questo è un problema degli altri, di chi ogni giorno rinuncia alla sua missione di cittadino, consegnandosi ad un’esistenza anonima e fondamentalmente insignificante, al di la delle soddisfazioni economiche che ci possono stare nella vita di una persona che, galleggiando quotidianamente ed accettando compromessi di ogni genere, ma soprattutto osservando scrupolosamente le consegne dell’indifferenza e del silenzio, riesce a garantirsi una propria fetta di bottino conquistato nella guerra codarda e quotidiana che Caserta ingaggia alla corretta gestione del danaro pubblico.
Per cui, vedrete, che stamattina in tanti si indigneranno e incredibilmente si stupiranno del fatto che uno o più compattatori, meglio chiamarli raccoglitori di mondezze e di nefandezze, abbiano sparso per la città strisce lunghissime e dilatabili di percolato, propagando effluvi maleodoranti, una puzza insopportabile, per intenderci. Si indigneranno perchè stavolta questo è successo nel sedicente salotto buono di Caserta, dove abitano i signori, i fighetti di ieri e di oggi, i garantiti, quelli che hanno fatto i danari trasformando la professione di muschio in sistema produttivo, i rappresentanti di una borghesia, vero ventre molle, ancor più molle di quella monnezza umida che stamattina ha sparso i suoi umori venefici in via Settembrini, in via GM Bosco e in Corso Giannone.
Una borghesia parassita e parassitaria che ha costruito deleghe di governo, affidandole a personaggi senza scrupoli e senza etica che hanno trasformato il comune in Sodoma, Gomorra, Babilonia e ci fermiamo qui perchè i racconti dell’Antico Testamento non basterebbero. Una borghesia che si fa rappresentare al 100% dalla sua schiuma e che non possiede quel dna biologico, antropologico e sociologico, che le permetterebbe di essere borghesia attiva, creativa, promotrice di sviluppo e di bene comune, di benessere da diffondere, di motore della democrazia, ripiegata com’è, nei suoi agi rammolliti.
Per cui, mentre gli altri si indignano, noi di CasertaCe che da anni e anni denunciamo l’assenza di una classe dirigente, di una borghesia liberale in grado di dettare una linea etica e morale e che, dunque, è ancor più responsabile di ognuno degli ultra sedicenti governanti della suddetta città, siamo contenti che via GM Bosco, via Settembrini, Corso Giannone siano invasi da litri e litri di percolato.
La puzza? Sicuramente puzza di meno delle mille illegalità, malversazioni, abusi con cui ogni giorno vengono violentato il diritto e i principi di una buona economia, architrave di un sistema sociale ordinato e costruito soprattutto sulla meritocrazia.
Ci dicono che la gente si sta lamentando, che ha protestando. Ma non si preoccupino gli indignatos del venerdì mattina: tra qualche settimana, arriverà un’altra impresa dei rifiuti, la Energetika Ambiente, la quale è già pienamente in condizione di assumere l’eredità morale della Ecocar e non solo i dipendenti, su cui occorrerebbe fare un ragionamento a parte. Sono pronti ed allevati: la dda li tiene sotto inchiesta in quanto pensa che un faccendiere noto della provincia di Caserta e dell’agro aversano, cioè Carlo Savoia abbia costruito, magari con i buoni consigli di un esponente autorevole proprio di quella borghesia di “Parco Gabriella”, da noi trattata in questo articolo, cioè il plurindagato Pasquale Vitale, e insieme a quelli del comune di Caserta, una mega ricotta affinchè Energetika Ambiente si aggiudicasse la gara principale, quella dei 116 milioni di euro.
Siccome, l’abbiamo già scritto prima, Sodoma, Gomorra e Babilonia qui non bastano, la stessa Energetika Ambiente ha partecipato ad un nuovo bando, una garetta limitata a sei mesi e se l’è aggiudicata come se tutto quello che è successo, cioè la perquisizione alla casa e allo studio del sindaco Carlo Marino, gli avvisi di garanzia a Pippo D’Auria, ai citati Carlo Savoia e Pasquale Vitale, a quel campione del mondo di Marcello Iovino, fosse stato un episodio di Scherzi a Parte.
Tutto ciò è accaduto nel silenzio assoluto di tutti, partendo da quella roba che definire organi di informazione, onestamente, è proprio troppo.
Dunque, vi meritate la puzza, perchè su quel percolato, sorprendersi, considerandolo un fatto incredibile, straordinario, significa reiterare la scena dello struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia. Quel percolato è una logica conseguenza della colpevole deficienza, anzi, dell’inesistenza di una coscienza cittadina. Magari c’avrà messo mano stamattina la provvidenza per creare questa vicenda altamente emblematica. Il percolato che invade la zona dei borghesi di Caserta diventa una sorta di contrappasso infernale. E all’inferno ci stanno gli eroi di tante colpe, così come il guelfo Sommo Poeta ci ha insegnato, attribuendo un posto di rilievo, tra i puniti per l’eternità, alla categoria degli ignavi che puzzano molto di più del percolato del salotto buono.