LE FOTO. La triste storia del canale adiacente il Sacrario dei 54 Martiri di BELLONA
19 Settembre 2025 - 08:56

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BELLONA – L’8 luglio 2025 un Consigliere comunale di Bellona, raccogliendo la voce dei cittadini preoccupati del degrado e la pericolosità del canale che scorre accanto al Sacrario dei 54 Martiri, decide di agire. Scrive all’Agenzia del Demanio, alla SMA Campania per la difesa del suolo e dell’ecosistema e al Genio Civile (presidio protezione civile), chiedendo con chiarezza :un sopralluogo, una verifica, un intervento urgente. Non per un capriccio, ma per un dovere morale e civile: garantire la sicurezza in un luogo di memoria sacra.
Il 5 agosto 2025, la SMA Campania (Direzione Generale per la difesa del suolo e dell’ecosistema) risponde. La nota parte dal protocollo ufficiale e raggiunge il Comune di Bellona, il Comune di Vitulazio, il Consorzio Generale di Bonifica, con copia a tutti gli enti sovraordinati: Demanio Regionale, Protezione Civile, Genio Civile Caserta, Impianti e Reti del Ciclo Integrale delle Acque, Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale. Le parole della nota sono chiare: “Ognuno, per le proprie competenze, deve verificare quanto segnalato“. E aggiunge: “Se ci fossero fenomeni di dissesto tali da determinare un pericolo imminente per la pubblica e privata incolumità, toccherebbe alle Amministrazioni Locali avviare immediatamente le procedure di “Somma Urgenza”, come previsto dall’art. 140 del D.lgs. 36/2023, sotto la competenza dei Geni Civili.”
Qualche giorno dopo arriva una delegazione con 3 auto (Regione Campania) per un sopralluogo dello stato del canale. Passa circa un mese. Il 5 settembre, consapevole che il 7 ottobre si avvicina la data della Cerimonia di Commemorazione dei 54 Martiri, che ogni anno richiama Autorità civili, militari e religiose, il Consigliere invia un sollecito a tutti. Un appello semplice e diretto: sistemare il canale, eliminare il degrado, rimuovere ogni pericolo prima di quel giorno che non è solo un rito, ma memoria viva di un sacrificio. Eppure, oggi nulla è stato fatto. Il canale resta lì, nello stesso stato di abbandono, come ferita aperta accanto a un luogo che dovrebbe rappresentare rispetto, memoria e dignità. Il paradosso è crudele: il 7 ottobre le Autorità saranno tutte presenti, in prima fila, a deporre corone e a pronunciare discorsi solenni. Ma dietro quelle parole, alle spalle delle celebrazioni, resterà il silenzio delle istituzioni davanti a una richiesta di sicurezza e decoro, ancora inevasa.

