Le mani della ‘Ndrangheta sui villaggi vacanza in Calabria. ARRESTI ANCHE NEL CASERTANO

1 Agosto 2023 - 09:42

CASERTA – Associazione mafiosa, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori: sono questi reati a vario titolo contestati a trentadue persone finite sotto inchiesta e per undici delle quali si sono spalancare le porte del carcere, altre sette sono state sottoposte invece ai domiciliari, tredici ad altrettanti obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e una al divieto di dimora in Calabria.

Contestualmente è scattato un sequestro del valore complessivo di circa 250 mila euro, e che ha interessato tre ditte che operano nel settore turistico che si sono avvicendate nella gestione di uno stabilimento balneare di Nicotera Marina (nel vibonese), tuttora in esercizio; ed un’attività commerciale del settore floreale, a Milano. Tutte sarebbero riconducibili a soggetti ritenuti appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta dei Mancuso.

Confermato, inoltre, il sequestro preventivo di diversi fabbricati, terreni, quote di partecipazione, complessi aziendali, ditte individuali e autoveicoli, per un valore totale che supera i 12 milioni di euro, tra cui il noto villaggio turistico “Sayonara”, beni già sottoposti in precedenza ad una misura cautelare patrimoniale.

I provvedimenti di oggi – prosieguo della precedente operazione Imperium – sono stati eseguiti sia in Calabria, in particolare nelle province di Vibo, Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza, che del resto d’Italia, esattamente a Roma, Catania, Milano, Sondrio, Monza e Brianza, Caserta, Chieti e L’Aquila.

Gli esiti dei complessi approfondimenti investigativi fanno ritenere agli investigatori di aver accertato l’esistenza di un presunto gruppo criminale che sarebbe riconducibile ad un clan della provincia napitina e che, grazie alla forza di intimidazione “che – sostengono i militari – scaturiva dal vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà” esistenti sul territorio, avrebbe acquisito il controllo di fatto di diverse attività commerciali, soprattutto nel settore turistico-alberghiero, tanto da condizionarne la gestione.

Gli amministratori di fatto e di diritto e altri soggetti che si sarebbero occupati del management delle stesse attività sono stati attinti oggi dalle misure cautelari personali.