L’INTERVISTA. Giovanna Petrenga: “Ora è il momento della coesione nazionale e regionale, ma non capisco perché gli ospedali da campo sono meglio del nostro ospedale militare”. E sul policlinico…

20 Marzo 2020 - 18:12

CASERTA – Comunica almeno due volte al giorno con Giorgia Meloni, la quale ha fatto della sua casa una sorta di centro elaborazione dati e di hub digitale con i quali comunica con tutti i suoi parlamentari e con tantissimi dirigenti nazionali e locali di FDI.

Giovanna Petrenga, dunque, è, come si suol dire, sul pezzo.

Partecipa, attraverso le chat, al dibattito interno e contribuisce anche alla costruzione della linea del partito su questa emergenza epocale del coronavirus.

L’abbiamo raggiunta telefonicamente a casa sua, da dove non si è mossa neanche per un minuto negli ultimi 10 giorni.

L’abbiamo fatto anche per raccogliere la sua opinione sugli ultimissimi sondaggi, che segnano un’ulteriore crescita, una scelta divenuta quasi irresistibile nel suo partito, che si attesta su percentuali attorno al 15%, con il sorpasso, in pratica realizzato, al Movimento 5 Stelle.

Vedete – risponde la senatrice casertana – in questo partito io ho trovato una disciplina, regole chiare e valide per tutti e soprattutto un ordinamento rispetto al quale nessuno può dire di non avere certezze sulla definizione di linea politica e sul reclutamento della classe dirigente. Sul coronavirus non ci siamo fermati un attimo. Giorgia Meloni ha dimostrato di avere le idee chiarissime, le ha comunicate al premier Conte, che nel decreto di domenica scorsa ha accolto alcune di queste proposte. Non in munero sufficiente, secondo noi, perché un’emergenza epocale come questa necessita di misure straordinarie, affinché il sistema economico e sociale non crolli per i prossimi dieci anni”.

Questo contatto stabile con la Meloni e con gli altri esponenti di punta del partito ha permesso alla Petrenga di elaborare delle idee e delle posizioni, adottando un metodo univoco: “Questo non è il momento delle polemiche. Noi siamo il partito nazionale per eccellenza, il partito della bandiera e dei valori, il partito dell’identità. Quella che stiamo vivendo è una sorta di guerra, e in guerra si sta uniti. Detto questo, però, l’apporto costruttivo si concretizza nel momento in cui si stimola continuamente chi ha la responsabilità del governo, cercando di correggere, attraverso il dialogo, quel che non è stato fatto in maniera corretta e precisa. Molto c’è da integrare, e speriamo di poterlo fare in Parlamento quando lo convertiremo in legge, sul terreno della premialità per le attività che garantiscono continuità aziendale e occupazionale”.

Al riguardo – continua la Petrenga – il Nord, che sta vivendo momenti terribili, ha comunque una base economica più solida rispetto al Sud, per cui ritengo che se non si porrà un’attenzione particolare alla microimpresa meridionale, verranno vanificati gli sforzi di tanti piccoli imprenditori che hanno avuto il coraggio di rischiare affinché il Sud cambiasse registro e imboccasse la strada di una orgogliosa autosufficienza, vero obiettivo strategico nel nostro Paese”.

La Petrenga non cambia impostazione quando la sollecitiamo a esprimersi sul modo in cui si sta muovendo la Regione Campania:

“Anche in questo caso, vietato far polemica. Dico però che nel momento in cui si bandiscono gare con importi ingentissimi per insediare ospedali da campo e altri presidi straordinari, mi chiedo perché la proposta, che più di uno ha fatto, di utilizzare l’enorme e magnifica struttura dell’ospedale militare non  più utilizzata, per fronteggiare l’eventuale emergenza dei ricoveri e dei trattamenti di terapia intensiva, non sia stata proprio considerata da De Luca, che forse non ha una grande considerazione per Caserta e le sue strutture, come ha dimostrato anche facendo rimanere lettera morta la sua solenne promessa, formulata nel 2017 a telecamere accese, di aprire il nuovo Policlinico entro tre anni”.

“Colgo l’occasione per esprimere tutta la mia solidarietà e il mio sostegno al personale sanitario, che tra mille carenze, senza avere ancora a disposizione quelle garanzie di sicurezza che le aziende sanitarie e ospedaliere dovrebbero garantire attraverso la spesa della Regione Campania, stanno profondendo energie al di là dei limiti umani, a dimostrazione del fatto che questo è un Paese forte, tutto sommato unito, che quando viene chiamato a far riconoscere, in gravi scenari, in questo caso purtroppo dentro a uno scenario nefasto, la sua grande identità e il suo enorme portato storico, si dimostra – conclude la senatrice Petrenga – il migliore di tutti”.