L’OMICIDIO DI FRANCESCA COMPAGNONE. Secondo i periti il fucile era in posizione di mira
21 Dicembre 2022 - 20:59
I difensori del 23enne hanno incaricato un perito per una contro perizia
RIARDO/PIETRAMELARA/TEANO – La perizia balistica depositata presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sarebbe in contrasto con la versione fornita da Vicol Cipriano, responsabile della morte di Francesca Compagnone. Cipriano avrebbe più volte affermato che stava maneggiando il fucile e lo teneva sulle gambe quando è partito il colpo invece, per i periti balistici, l’arma era tenuta in posizione di mira. I difensori del 23enne hanno incaricato un perito per una contro perizia.
Proprio le perizie potrebbero recitare un ruolo determinante nell’udienza fissata nei primi giorni del prossimo mese di gennaio 2023, davanti al giudice del riesame di Napoli, per discutere della richiesta da parte della Procura della Repubblica di arrestare Vicol Ciprian. Secondo quanto raccontato dall’indagato la morte di Francesca sarebbe avvenuta per un gioco finito in tragedia, lui non aveva alcuna intenzione di ferire la donna. Secondo la Procura, invece, si tratta di omicidio volontario aggravato da futili motivi e legame affettivo.