L’OMICIDIO DI MONDRAGONE. Telefonino sequestrato all’amico di Pagliaro

6 Agosto 2025 - 10:20

Fu lui a trascinare l’imprenditore fuori dall’automobile subito dopo gli spari

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MONDRAGONE – Resta ancora da chiarire la dinamica dell’omicidio di Luigi Magrino, avvenuto lo scorso aprile in un distributore di carburanti a Mondragone. Per il delitto è ritenuto responsabile Giancarlo Pagliaro, imprenditore e titolare del noto mobilificio Franchino, seppur la pistola, con la quale avrebbe ucciso Magrino, ancora non è stata ritrovata .

Negli ultimi giorni le indagini hanno registrato una nuova svolta: i carabinieri del Reparto territoriale di Mondragone hanno effettuato una perquisizione a carico di P.D.M., amico d’infanzia di Pagliaro e parente del titolare della stazione di servizio dove si è consumato l’omicidio. L’uomo non risulta indagato, ma, su disposizione del sostituto procuratore Stefania Pontillo della Procura di Santa Maria Capua Vetere, gli è stato sequestrato il telefono cellulare, che sarà sottoposto ad analisi per verificare l’eventuale presenza di elementi utili all’inchiesta.

P.D.M. si trovava sul posto al momento degli spari e fu lui a trascinare Pagliaro fuori dall’auto dopo che quest’ultimo aveva esploso i colpi mortali contro Magrino. Ascoltato dagli inquirenti subito dopo il delitto, il testimone ha riferito delle preoccupazioni dei familiari di Pagliaro, convinti che la vittima stesse avanzando continue richieste di denaro. Secondo quanto da lui raccontato, l’imprenditore sosteneva anche che Magrino avesse tentato di investire uno dei suoi figli.

Sempre dalle dichiarazioni di P.D.M. emerge che le difficoltà economiche di Pagliaro sarebbero cominciate in seguito a un blitz della Guardia di finanza nel mobilificio, conclusosi con una pesante sanzione di circa 600mila euro. Per far fronte a tale somma, l’imprenditore si sarebbe rivolto a Magrino, che gli avrebbe promesso una soluzione. L’operazione si sarebbe però rivelata una truffa, aggravando la situazione finanziaria di Pagliaro e generando nuove perdite.

Il giorno del tragico epilogo, avvenuto la mattina del 28 aprile, P.D.M., tornando al distributore, avrebbe visto Magrino all’interno dell’auto in compagnia di Pagliaro: pochi minuti dopo, nel medesimo luogo, si è consumato l’omicidio.