L’OPINIONE. “Sostegno al popolo curdo”: siamo d’accordo, ma con i soldi pubblici c’è qualcuno al Mattei che “si balocca” con temi che i ragazzi a stento conoscono

5 Gennaio 2020 - 11:05

Caserta – (pasquale manzo) Abbiamo già commentato in passato l’attività dell’Agenzia Mattei, quella che, per coloro che non la conoscessero, << costituisce un progetto nato 9 anni fa in seno all’I.S.I.S.S. “Enrico Mattei” di Caserta con lo scopo di creare un’agenzia di comunicazione sociale che utilizzi le risorse professionali dell’Indirizzo grafico pubblicitario dell’Istituto e provveda a rappresentare le istanze cittadine di trasmissione e divulgazione di temi di interesse collettivo quali l’ambiente, la criminalità organizzata, il rispetto delle regole di convivenza civile e quant’altro connesso alla crescita sociale dell’individuo… Obiettivo del progetto è l’ideazione di poster di grande formato (6×3 m) dedicati alle tematiche suddette, da affiggere sull’apposito tabellone collocato nel cortile dell’Istituto e prospiciente un’affollata strada del centro cittadino >>. Così è possibile leggere sul suo sito web, laddove l’Agenzia Mattei si presenta.

E abbiamo osservato come si tratti di una bellissima cosa. Ma come a volte, su alcuni dei temi affrontati, i messaggi risultassero oltremodo recriminatori, battendo sempre sul lato dei diritti e quasi mai su quello dei doveri. Ci sarebbe, cioè, piaciuto un po’ più di equilibrio e di consapevolezza dello stretto legame tra le due posizioni giuridiche soggettive, una corrispondenza biunivoca, poiché, come dicono gli economisti “Non

esistono pasti gratis” . Ma tant’è.

In questi giorni, però, è piovuto sul bagnato, ci pare. Fresco fresco, abbiamo visto il manifesto che è comparso e che vi mostriamo nella foto, che esprime sostegno al popolo Curdo.

Ora, chiariamo immediatamente, a scanso di equivoci, che anche per noi la Turchia è uno stato totalitario che sta conducendo un’aperta guerra di aggressione contro i curdi. Ma non è questo il punto.

La questione è se sia ammissibile che degli studenti ancora in via di formazione e quindi, per definizione, non ancora in possesso degli strumenti critici e di conoscenza sviluppati (si arriva a malapena, a compimento del ciclo scolastico superiore, a studiare la seconda guerra mondiale, figurarsi la geopolitica contemporanea), possano prendere posizione informata e matura e non solo frutto di suggestioni giovanili in una materia altamente e propriamente politica come quella che hanno affrontato. Peraltro in una scuola meridionale che ha in generale un grave deficit formativo.

E qui si affaccia la nostra perplessità, che dovrebbe essere di tutti, se si ha a cuore una scuola autenticamente laica ed in nessun modo ideologicamente orientata: siamo in presenza di un fatto educativo o di un indottrinamento bello e buono ? Sono opportune iniziative simili, della scuola pubblica, in questioni altamente opinabili e per le quali i ragazzi, quasi sempre, non hanno conoscenze se non per sentito dire ? Mentre la complessità della vicenda storico- politica curda, che affanna i governi dell’intera Europa e delle altre potenze mondiali non è riassumibile in uno slogan.

O dobbiamo attenderci il prossimo tabellone sulla solita retorica della Palestina oppressa da Israele o sulla fola del complotto mondiale demo-pluto-masso-giudaico ?