L’uomo di Bidognetti al 41 bis ha parlato con l’ex ministro PD Andrea Orlando: “Condanna a morte”

7 Febbraio 2023 - 09:43

CASAL DI PRINCIPE – Il Gom, Gruppo operativo Mobile, della polizia penitenziaria ha inserito nel resoconto inviato al ministero della Giustizia, relativo alle conversazioni tra la delegazione di deputati del Partito Democratico recatasi a parlare con Alfredo Cospito, l’anarchico al 41 bis che da mesi è in sciopero della fame contro la misura del carcere duro, anche la conversazione tra Francesco Di Maio, ras del clan dei Casalesi, fazione Bidognetti, e i rappresentanti del PD.

L’incontro sarebbe avvenuto pochi giorni prima, il 12 gennaio, dell’incontro con Cospito.

Nell’atto del Gom si legge che Di Maio “salutava la delegazione e riconosceva l’onorevole Orlando quale ex ministro della Giustizia”. E in quel momento esclamava: “Ora siamo inguaiati”. Una frase che l’operatore del Gom, sulla base del tono e delle circostanze, interpreta così: “Probabilmente intendeva dire che prima, nel periodo in cui Orlando era ministro, si stava meglio, mentre ora si sta peggio”.

La relazione del Gom riferisce che Di Maio parlò con la delegazione Pd per vari minuti, e che l’oggetto della conversazione fu proprio il regime di carcere duro: “Riferiva alla delegazione che il regime del 41-bis equivale alla condanna a morte in quanto non c’è la possibilità di difendersi, essendo giudicati dal Tribunale di Sorveglianza di Roma e non da quello del posto ove si è detenuti, che a suo dire conosce i detenuti. Vero è che non è uno stinco di santo“, dice il camorrista nel resoconto degli agenti, “ma lui faceva parte di un’associazione vent’anni fa, mentre ora non c’è più nulla. L’unico modo per uscire dal 41-bis è collaborare con la giustizia, ma lui non ha più nulla da dire e quindi non può collaborare”.