MADDALONI. Il genero carabiniere del boss D’Albenzio indagato per l’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo
2 Luglio 2018 - 12:11
CASAGIOVE – (l.d.a.) Novità sull’omicidio del sindaco pescatore, Angelo Vassallo, indagato l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi, originario di Casagiove. Ieri è stata notificata in carcere, quello militare, un invito a comparire davanti al pm, insieme al suo avvocato. Un atto che si configura dunque come una formale informazione di garanzia. Cioffi, ex brigadiere della Caserma di Castello di Cisterna, si trova nelle patrie galere, a seguito di una maxi inchiesta su un traffico internazionale di stupefacenti.
L’uomo era ritenuto, dagli inquirenti, vicino ad un boss del narcotraffico. Accusato di associazione per delinquere, il suo nome era già emerso negli atti di indagini svolti sull’omicidio del primo cittadino di Pollica. Nel provvedimento di alcuni mesi fa, con cui il giudice per le indagini preliminari Francesca Ferri del Tribunale di Napoli ha emesso l’ordinanza di arresto, con l’accusa di peculato e corruzione, si legge che avrebbe agevolato il boss Fucito del parco verde di Caivano omettendo annotazioni, sequestri e arresti obbligatori, tanto che pure l’illecita detenzione di una pistola P38 non sarebbe stata denunciata. Cioffi, residente a Maddaloni, sarebbe stato incastrato dalle evidenze emerse in quell’indagine, supportate da intercettazioni telefoniche ed ambientali. Attualmente è detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.
Cioffi ieri ha ricevuto un avviso di garanzia con l’accusa di omicidio in concorso con un’altra persona, ancora in via di identificazione. Il suo ruolo e il movente di quel delitto, al momento, non sono ancora noti. Lazzaro Cioffi, classe ’62, è anche genero del boss Clemente D’Albenzio di Maddaloni. Quest’ultimo deve scontare una pena a 23 anni di reclusione mentre gli zii della moglie devono rispondere dell’accusa di omicidio commesso per conto di Angelo Grillo, attualmente in regime 41bis per un delitto che sarebbe stato eseguito per conto del clan Belforte.