MADDALONI. Voto di scambio, le analisi ardite di Antonio o’sapunar quando ha saputo in cella dell’inchiesta sui consensi comprati dalla sorella Teresa
18 Dicembre 2018 - 15:59
MADDALONI – Nel dialogo intercettato in carcere il 22 giugno scorso, Antonio Esposito o sapunar commenta con i familiari i primi sviluppi sull’inchiesta relativa al voto di scambio. E lo fa in carcere con la madre Carmela Di Caprio e la compagna, non indagata ed estranea ai fatti.
Ecco la conversazione.
Antonio: Più in là… (ndr. rivolgendosi alla madre Carmela)…allora vi voglio dire…noi ora dobbiamo stare…si deve stare sempre…si deve stare tranquilli…giustamente è giusto che loro si vanno a fare chiarezza…ben venga se lo fanno e sai perché? Perchè può essere che questo Pubblico Ministero se ne farà capace e dice aspetta ma io che sto facendo veramente? Perché se si va a dimostrare e va…lui ha fatto la denuncia (ndr. Antonio si distrae qualche istante con Marianna poi prosegue nel discorso)…ha fatto la denuncia…per vedere se questi voti sono legali o no…ben venga, in base a questa denuncia lui non ha, non è una denuncia secondo me, ha mandato una richiesta…per vedere questi voti da che provengono…quando va a vedere che io non c’entro a niente, che ESPOSITO Antonio non è camorrista, si inizia a far capace il cristiano…hai capito che ti voglio dire? Allora ben venga che è successo…perché Teresa, vanno a vedere che i voti chi glieli ha dati…chi glieli ha dati e chi non glieli ha dati, perché poi li manderanno a chiamare tutti…;
Carmela: …e come sanno chi…inc…;
Antonio:…e scusa…e come fa?
Carmela: Trecento persone…questo sa i nomi di trecento persone nostre? Lo deve dire a me…inc…;
Antonio:…no…quelli i voti sono segreti…tu non li sai manco tu;
Marianna:…e allora come fai a dire che li manderanno a…;
Carmela: No…e come fa lui?
Antonio: …e lui ha fatto una richiesta…;
Marianna: Si e come fa ad andare a…a chiamare la gente che ha votato se sono segreti?
Carmela: Però…però se lo vuole sapere…me lo dice a me…ce le porto io le trecento persone…;
Antonio: Si però…;
Carmela: Quelle ci vengono volentieri…perché hai capito? Glielo hanno dato loro volentieri…;
Antonio:…però quello che…;
Carmela: …inc…me lo ha dato lei…il fratello, la mamma…loro vengono e dicono io ho dato…inc…e glieli ho dato volentieri perché se lo merita;
Antonio: Però quello che dico io…cioè…(ndr. rivolgendosi a Marianna) gli hanno mandato questa carta, condicendo? (ndr. Antonio vuole sapere nel dettaglio cosa contenga questo documento);
Marianna: …che devono rivedere le liste…;
Antonio:…rivedere le liste…;
Antonio: …si dice…devono rivedere le liste, è una denuncia che Teresa deve fare una causa?
Carmela: No…per ora ancora non sappiamo niente…;
Marianna: Forse devono rivedere prima le liste…;
Antonio: Stanno facendo un’indagine…;
Carmela: Si…;
Antonio:…per vedere se veramente…;
Marianna: Secondo me sai chi gliel’ha fatta fare? Qualcuno che è geloso del Sindaco!
La valutazione di Antonio Esposito è stata però fallace perchè i giochini dei 10 e dei 20 euro a voto comprato, con annessa fotografia della scheda elettorale, ha a che fare proprio con un meccanismo di espressione di un linguaggio tipico del mondo di Antonio Esposito, a cui la sorella Teresa e suo fratello Eduardo si sono evidentemente rivolti.
Per quanto riguarda gli esposti o le denunce, noi non siamo tanto convinti. Chissà se è stato informato, ammesso e non concesso che non l’abbia visto di persona, il saponaro della prodezza di suo fratello, il già citato Eduardo, che la lettura della sentenza ai suoi danni ha insultato il pubblico ministero Luigi Landolfi, prima in piena campagna elettorale, con la sorella incredibilmente candidata.