MARCIANISE. Clamoroso, progetti firmati dall’ufficio tecnico fatti da professionisti esterni in cambio di… Ora c’è la prima prova

2 Agosto 2025 - 18:05

Se ne parla da un anno ma non avevamo mai affrontato l’argomento in assenza di solidi riscontri. Ora comincia a sgretolarsi il muro del silenzio, a partire dai lavori per l’inaugurazione del Pip

MARICIANISE – Ci sarà un Giudice a S. Maria C.V. così come ci fu per il vecchio mugnaio tedesco a Berlino? Ci sarà un Giudice a Marcianise come c’è stato negli ultimi tempi a Milano nella messa a fuoco e nei primi colpi preventivi assestati alla presunta tangentopoli milanese, riguardante opere pubbliche e gli strumenti urbanistici che le hanno determinate? Naturalmente questi interrogativi incubano una risposta affermativa da parte nostra, anzi, più che una risposta, un auspicio. Perché a Marcianise stanno succedendo da tempo cose molto strane con uno sfondo inquietante.


Da circa un anno si parla molto in giro, soprattutto dentro al perimetro degli studi professionali della città, di un giochino particolarissimo che, se fosse confermato da riscontri concreti, configurerebbe, integrerebbe la commissione di reati.


Fino ad oggi non ne abbiamo mai scritto perché, come sanno bene i nostri lettori marcianisani e non solo, noi pubblichiamo solo le notizie di cui possediamo riscontri certi. E questo vale maggiormente per quelle altamente delicate che contengono loro interno notizie di reato, o meglio, quelle che a nostro avviso, sono notizie di reato.
Ritornando alle domande posteci all’inizio di questo articolo ci piacerebbe che la procura di S. Maria C.V. si confrontasse con spirito di imparzialità con le stesse, in modo da comprendere se meritano o non meritano di essere considerate anche dai Pubblici Ministeri notitiae criminis e, in quanto tali, necessari e obbligatori motori per attivare così come prescrive la costituzione italiane all’art. 112, obbligatorietà dell’azione penale, che è tale quando un magistrato ritiene di aver appreso, per l’appunto, una notizia di reato.

La questione è la seguente. L’ufficio tecnico, ripartizione Lavori Pubblici, è costituito da un dirigente e tre funzionari, poi se ce ne sono altri la cosa ci sfugge al momento e magari la andremo a prendere definitivamente nei prossimi giorni.

La funzione di dirigente è svolta dall’arch. Aniello Iuliano non dirigente di ruolo, ma un facente funzioni in quanto assunto, per questa mansione, in applicazione dell’art. 110 del TUEL. Alò suo fianco operano 4 funzionari: l’ing. Anna della Medaglia, un altro ingegnere con un simpatico diminutivo spagnolo, ossia Paquito De Filippo, l’arch. Ciotola e l’ing. Pasquale Letizia.

Un gruppo sicuramente cospicuo. 5 persone che dovrebbero essere sufficiente a svolgere l’attività di progettazione delle opere pubbliche. Quelle che fino a qualche giorno fa erano solo voci, raccontavano invece della creazione, non sappiamo se da parte del solito vicesindaco Pasquale Salzillo, se da parte dell’assessore Stefano farro o, più probabilmente da parte di entrambi, con farro al traino dello scafatissimo Pasquale Salzillo, di una rete di professionisti privati marcianisani i qu7ali, segretamente e anche un po’ furtivamente, avrebbero utilizzato i propri studi e il proprio lavoro per progettare opere pubbliche in pesante violazione delle norme vigente che affida questa funzione all’ufficio tecnico del comune, peraltro come detto, non certo sguarnito di professionalità.
Anzi sulla carta tutti questi progettisti di cortesia avrebbero dovuto trovare ristoro con la nomina, significativamente lucrosa, a direttore dei lavori o a collaudatori dell’opera da loro progettata, ma firmata dal dirigente ed ai funzionari dell’ufficio tecnico.

Conosciamo queste voci da un anno ma non le avevamo mai pubblicate proprio perché, per noi, una voce, una indiscrezione, è una voce e un’indiscrezione e nulla più. Può essere utile come spunto, come strumento di lavoro per cercare i riscontri doverosi ma se un giornalista questi riscontri non li trova, la notizia non la scrive.
Nelle ultime settimane è successo praticamente di tutto. Evidentemente questo sistema si è slabbrato e al suo interno si è aperta qualche crepa.
CasertaCE, considerata, bontà di quelli che riconoscono questo ruolo, un giornale inflessibile che denuncia oggi quelle che considera malefatte della pubblica amministrazione esattamente come faceva ai tempi di Antonello Velardi è venuto in possesso di alcuni documenti che definire compromettenti significa ben calibrare questa parola in relazione alla situazione creatasi.

Quando poi leggendo un post trionfale del sindaco Antonio Trombetta che considera la semplice riattivazione dei lavori di urbanizzazione primaria di un’area PIP di Marcianise, ossia di un’area di cui ogni comune d’Italia deve dotarsi, come una sorta di trionfo della sua azione amministrativa, come addirittura una sorta di prova provata di una visione di governo, manco se le aree PIP fossero una sua invenzione da brevettare e poi magari da affidare in maniera benemerita a quasi tutti gli ottomila comuni italiani, la prova provata l’abbiamo avuta noi.
Ci siamo accorti delle pochissime reazioni social, che dimostrano il crollo della popolarità del primo cittadino, i cui post sono letteralmente ignorati da cittadini.

Una di queste poche reazioni social, precisamente 5, conteneva il commento al post del sindaco da parte di un tecnico della Città il quale ironicamente ha scritto: “nemmeno la mascherina hanno cambiato”.
Ora, chi bazzica negli studi professionali o attorno ad essi, sa chye la mascherina è il titolo del progetto che consente di identificare la paternità del progetto con esplicita indicazione del professionista che l’ha redatto. In poche parole, questa persona, collegandosi al trionfale sindaco Antonio Trombetta sulla riattivazione delle opere di urbanizzazione primaria dell’area PIP, sostiene che il progetto è stato redatto da uno studio privato ed è stato assorbito dall’ufficio tecnico e contrassegnato, certificato, con le firme dei dirigenti.
In poche parole, un progetto fatto da un professionista privato passa per un progetto dell’ufficio tecnico.

QUESTO È UN REATO!
Oltre alle questione già presente nel codice penali nella filiera dei reati, dall’art. 476 fino all’art. 479, c’è da considerare quella che è una novità successiva all’abolizione del reato dell’abuso d’ufficio ovvero l’art. 314 bis c.p. intitolato “Indebita destinazione di denaro o cose mobili”, che così recita: “Fuori dei casi previsti dall’articolo 314, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, li destina ad un uso diverso da quello previsto da specifiche disposizioni di legge o da atti aventi forza di legge dai quali non residuano margini di discrezionalità e intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o ad altri un danno ingiusto, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”.

E questo ci collega direttamente ad un’altra norma, precisamente all’art. 45 del D.Lg. 36/2023, ovvero all’ultima versione del codice degli appalti, titolato “Incentivi alle funzioni tecniche”: “le stazioni appaltanti e gli enti concedenti destinano risorse finanziarie per le funzioni tecniche svolte dal proprio personale specificate nell’allegato I.10 e per le finalità indicate al comma 5, a valere sugli stanziamenti di cui al comma 1, in misura non superiore al 2 per cento dell’importo dei lavori, dei servizi e delle forniture, posto a base delle procedure di affidamento”.
Ciò significa che una somma non ancora individuata a Marcianise in quanto manca il regolamento di attuazione per questa materia, finisce nelle tasche del progettista pubblico cioè dell’ufficio tecnico. Di solito dalle risorse del finanziamento si preleva il 2%.

Ora se è vero come è vero che l’importo dei lavori e 2.100.000,00 sono 42mila euro che andranno nelle tasche di Iuliano e dei suoi funzionari. Ma se come in tanti dicono questo metodo è stato utilizzato per altri progetti, le cifre in ballo sono molto più alte e sono state già opzionato da Iuliano e dai suoi. Ecco perché questa situazione andrebbe correttamente indagata, correttamente verificata duramente studiata anche dall’Autorità Giudiziaria e dalle strutture di polizia giudiziaria che lavorano in connessione con i Pubblici Ministeri.
Per quanto riguarda il controllo interno questo tocca alla segretaria Maria Carmina Cotugno in quanto responsabile dell’anticorruzione, ma è chiaro che se magari i presunti progetti arrivati dall’esterno in maniera più attenti, magari non dimenticando di togliere la mascherina, sarà sicuramente più difficile per la segretaria comunale che non ha gli strumenti investigativi a disposizione di una Procura.

Attenzione. Ultima nota. Nel comune di Marcianise, sotto mentite spoglie con incarichi farlocchi, nel ruolo di affiancatori di dirigenti operano degli autentici specialisti della immersione estrema nei database. Il lavoro di indagine dovrebbe tener conto che dal momento in cui questo articolo sarà in rete, qualcuno si agiterà e potrebbe essere tentato dall’idea di fr sparire qualche traccia informatica. E siccome lo specialista il Comune di Marcianise, il Comune di Marcianise, fate voi.