MARCIANISE. Esplode un altro caso. Si indaga sulle volumetrie del permesso a costruire ottenuto dal fratello della vicesindaca Letizia

4 Agosto 2019 - 20:06

MARCIANISE – Uno dei fatti più controversi delle recenti fasi dell’amministrazione della città di Marcianise è senz’altro rappresentato dal permesso a costruire chiesto e, a questo punto riteniamo anche concesso, ai proprietari di un deposito di materiale edile sito in via Trieste e curato direttamente dal progettista Francesco Letizia, di professione architetto ma nel caso specifico e in considerazione della non certo pacifica fase di approvazione, fratello dell’attuale vicesindaco di Marcianise Angelo Letizia che rappresenta una protesi, diciamo così ombelicale, del suo superiore in grado Antonello Velardi.

Mesi fa leggemmo, in quella che è diventata una vera e propria arena del postificio social, uno scemenzario in attività H24, in quel di Marcianise, un riferimento riconosciuto dai pensieri placidi e sereni del citato Francesco Letizia ad una non meglio identificata “banda Bassotti” che, a suo dire, avrebbe tentato di colpirlo, riuscendovi solo in parte, in uno scontro in cui il Letizia assume in pieno la postura del cowboy, costantemente interpretata da Velardi, affermando che a lui la banda Bassotti non fa paura.

Ora, a parte che la banda Bassotti non fa paura a nessuno e nelle intenzioni chiare di Carl Barks, uno dei creativi al servizio del grande Walt Disney che ideò questi tre personaggi nel ’51, c’era quella principale di rendere simpaticamente surreale, incapace e fracassona l’opera di tre improbabili malviventi, andrebbe anche sottolineato che l’architetto Letizia non solo sposa lo stile da “Bulli e pupe”, anche in questo caso caricatura volontaria dei “guappi” americani, introdotto nel dibattito politico (politico si fa per dire) da Antonello Velardi, ma si allinea a quella sorta di sordido esercizio delle accuse lanciate sottotraccia, dei messaggi criptici che, attenzione, non appartengono alla cultura della legalità, ma storicamente, come tipologia di comunicazione, al di là delle intenzioni di Letizia, a quella delle mafie.

Commentato il post a scoppio ritardato, si può ritenere che il professionista marcianisano si riferisse proprio alle polemiche e allo scontro, apertosi in zona ufficio tecnico del Comune di Marcianise, su quel progetto di ristrutturazione e allargamento del….

 

Nelle ultime settimane, la questione è tornata di nuovo di attualità.

Ciò accade perché rimangono ancora irrisolte domande cruciali e in gradi di determinare conseguenze anche pericolose: il progetto presentato al Comune, ve la mettiamo in maniera semplice altrimenti facciamo notte, esprime una volumetria del manufatto diversa da quella già esistente?

Perché se la risposta è sì, allora si può discutere in termini di legittimità, di procedure, ma fino a un certo punto.

Se la risposta è no, allora l’affare si complica perché qualcuno potrebbe essere portato a pensare che la richiesta per ottenere il permesso a costruire nasconda intenzioni diverse rispetto a quelle dichiarate.

Ci sono alcune immagini tratte senza problemi, dato che lo può fare chiunque, dai servizi Google di fotografia a una o più dimensioni del manufatto in questione.

Queste fotografia, almeno in apparenza, mostrano l’esistenza di uno status quo sovrapponibile in pieno a quello che invece nel progetto sarebbe il deposito in divenire dopo i lavori effettuati.

Le carte di Google, sia quella contrassegnata col nome Maps sia quella satellitare, confermerebbero questa sovrapposizione e dunque l’esistenza delle volumetria che invece si dichiara di voler edificare nella richiesta di permesso.

Ordinariamente, cioè nel servizio standard che Google offre, si tratta di immagini datate anno 2010.

Per tagliare la testa al toro, però, un Comune serio avrebbe già dovuto avere a disposizione un bel verbale di sopralluogo, con dichiarazione in fede da parte di un rappresentante dell’ufficio tecnico.

E a proposito di architetti, che saranno pure tali ma sono prima ancora altro, cioè supporter politici, fonti accreditate interne all’Utc di Marcianise raccontano che Andrea De Caprio, cioè colui che si è messo a disposizione più volte, a partire dall’altra vicenda molto controversa dei lavori del palazzetto dello sport, una passeggiata se la sia fatta.

Una passeggiata, non un sopralluogo, visto che poi avrebbe dimenticato di redigere la relazione.

De Caprio, De Caprio, lei è un architetto e, almeno sulla carta, dovrebbe fare un mestiere diverso da quello di una manovalanza che non ha nella difesa della propria reputazione il problema principale della sua esistenza.

All’altro architetto Francesco Letizia proponiamo un concetto da condividere.

Essendo lui una persona per bene, converrà con noi che il peggior modo per combattere la banda Bassotti è quello di crearne un’altra.