MARCIANISE. Il consiglio comunale, distrutto e zittito per tre anni, rialza la testa: il sindaco Velardi messo in minoranza sul Consorzio Idrico e sulle esternalizzazioni dei tributi
31 Gennaio 2019 - 11:04
MARCIANISE – (g.g.) E’ un buon sistema quello adottato ieri sera da un consiglio comunale che finalmente ha risposto per la prima volta, presente a quasi tre anni di distanza dal suo insediamento. E’ un buon metodo non puntare alla detronizzazione di un sindaco, cioè di Antonello Velardi che merita (CLICCA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO PRECEDENTE ARTICOLO) di rimanere in sella fino all’ultimo giorno, in modo che i cittadini di Marcianise, ormai stufi da questa stucchevole narrazione esistenzial-vittimista, si rendano conto che sindaco abbiano eletto e, diciamocela tutta, che persona abbiamo eletto.
Il tutto deve avvenire attraverso processi democratici trasparenti. Il sindaco Velardi è il più duro nemico di se stesso. Ormai, le sue intemerate non fanno più audience e soprattutto le istituzioni di questa provincia hanno compreso bene quanto abbiano sbagliato a non prestare un minimo di credito a ciò che questo giornale scriveva in tempi non sospetti cioè da quando negli ultimi mesi dell’anno 2015, si cominciava a parlare di una sua possibile candidatura a sindaco di Marcianise.
Detto questo, ieri sera, il sindaco è andato sotto due volte, in consiglio. In poche parole, in maniera manifesta, esplicita, con motivazioni enunciate davanti alla città che in quel consiglio e in quei consiglieri dovrebbe riconoscersi, alcuni componenti della maggioranza hanno votato a favore della mozione, presentata dall’opposizione per la costituzione di una commissione speciale per verificare tutte le dinamiche del rapporto, a dir poco scandaloso (questo lo diciamo noi) tra il comune di Marcianise e il Consorzio.
E se c’era qualche dubbio sul fatto che la mozione passasse, ci ha pensato lo stesso Velardi ad allontanarlo, compiendo un’operazione che al confronto la passeggiata fatta dal generale Sharon, al tempo capo del Rikud e capo dell’opposizione, lungo la spianata della Moschee, in quel di Gerusalemme, fu una provocazione meno grave.
Ieri sera non è scoppiata l’intifada. Ma un’intifada di testimonianza, di rivendicazione del proprio diritto di rappresentare il popolo sovrano, con la stessa dignità del sindaco c’è stata, di fronte alla presenza inopinata e inquietante di Pasquale Di Biasio, presidente del Consorzio Idrico che Velardi ha avuto il coraggio di far arrivare in consiglio, chiedendo addirittura un suo intervento, non si sa a che titolo.
Questo accadeva, manco a dirlo, proprio mentre CasertaCe, inseriva in rete (CLICCA QUI PER LEGGERE) la notizia delle tre nuove folli assunzioni, realizzate da un Consorzio che ha 200 milioni di euro di debiti. Siccome 4/5 dei telefonini di chi ci ama, ma soprattutto di chi ci odia, erano sintonizzati su CasertaCe, il combinato tra quella presenza e quell’articolo, ha fatto pendere definitivamente la bilancia a favore del sì alla mozione.
Velardi che con le regole della democrazia che dovrebbe basarsi sempre sul confronto e sulla serena accettazione di un verdetto contrario alla propria idea, alla propria impostazione, si è alzato e se n’è andato, dimostrando ancora una volta la sua sensibilità e il suo rispetto per le istituzioni.
Questo però non ha impressionato nessuno. Il consiglio ha continuato a lavorare fino alle 2 di notte ed ha sventato anche l’esternalizzazione del servizio Tributi e l’aumento dell’Imu, anche in questo caso, in distonia con quelli che erano gli ordini impartiti dal capo.
La sconfitta politica è evidente. Ma quel che è più importante, è, ripetiamo, che ieri sera è stata finalmente ammainata quella bandiera bianca che sventolava ormai da anni sul palazzo più importante della città di Marcianise.