MARCIANISE. Il progetto del nuovo commissariato di polizia è da cestinare. I clamorosi e imbarazzanti errori dell’Ufficio Tecnico
7 Giugno 2025 - 17:25

Pensate un po’ che il documento, che all’Utc secretano, è presente in ogni dettaglio su una piattaforma di cui si serve il Comune e tra le tante cose mancanti, è privo, incredibile ma verso, della documentazione sulla vulnerabilità sismica
MARCIANISE – Proviamo ad immaginare la scena. Uno o più consiglieri comunali di minoranza si recano nell’ufficio tecnico del Comune di Marcianise per chiedere copia del progetto di ristrutturazione e di adeguamento del palazzo di via San Giuliano al n.232, in passato sede del Giudice di Pace e poi del Conservatorio, oggi scelto dall’amministrazione comunale quale nuovo sito in cui si andrà ad insediare il commissariato di polizia marcianisano.
Muovendosi felpatamente, il dirigente Aniello Iuliano e la responsabile del progetto Anna Della Medaglia, poggiano il dito indice sul proprio naso ed invitano i consiglieri di opposizione a far silenzio, a parlare piano, dicendo loro: “ma quale progetto, questa è un’operazione che richiede riserbo, perché si tratta di una struttura di massima sicurezza”.
Risultato: dopo dieci minuti gli stessi consiglieri comunali hanno trovato copia integrale del citato progetto all’interno della rete, all’interno della piattaforma che ospita gli atti amministrativi del Comune di Marcianise. E qui già scatta una risata, presagio di ulteriori manifestazioni di ignoranza da parte di chi esercita le funzioni dirigenziali dell’ufficio tecnico comunale.
Questo progetto del nuovo commissariato della Polizia di Stato è tutto sbagliato, avrebbe detto Gino Bartali: “tutto da rifare”. Ma non perché lo scrive la minoranza in una lettera-esposto, consegnata nei giorni scorsi alla direzione del dipartimento della Polizia di Stato del Ministero dell’Interno, alla prefettura di Caserta, alla questura di Caserta, al servizio tecnico logistico e patrimoniale della Polizia di Stato della Campania, alla Regione Campania, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, alla Procura Generale della Corte dei Conti, all’autorità nazionale anticorruzione (Anac) e al commissariato di pubblica sicurezza di Marcianise, ma semplicemente perché, leggi alla mano, norme in vigore che noi abbiamo consultato negli ultimi giorni, viola, tra le altre cose in maniera clamorosa, pecoreccia, degli obblighi che forse nessun altro Comune di Italia avrebbe mai violato.
Sicuramente per ignoranza, nel senso letterale di questo termine. Perché se non fosse per ignoranza allora dovremmo pensare veramente male, e non abbiamo alcuna ragione per farlo, del dirigente Aniello Iuliano e della funzionaria, nonché responsabile del progetto, Anna Della Medaglia.
Oggi è sabato e non vogliamo allungare più di tanto l’articolo, semmai lo faremo nei prossimi giorni qualora risultasse necessario andare proprio dentro alla lettera delle norme violate.
L’esposto della minoranza contiene a sua volta un errore, perché non considera che qualche anno fa l’ufficio apposito della Polizia di Stato ha inserito l’opera di Marcianise nella cosiddetta “Classe 2” e non nella “Classe 4” che accoglie gli edifici strategici, quelli destinati ad ospitare fisicamente anche le unità della Protezione Civile in caso di calamità naturale.
Ma considerando gli errori marchiani compiuti dall’ufficio tecnico di Marcianise, diventa poco rilevante questa correzione della classe dalla 4 alla 2. Perché della Classe 2 fanno parte, ad esempio, anche le scuole e c’è un requisito che attraversa, senza sé e senza, ma le due classi: si chiama la verifica di vulnerabilità sismica che manca totalmente nel progetto presentato dall’Ufficio Tecnico e strombazzato in un’inaugurazione, nella apposizione della prima pietra, effettuata nelle scorse settimane dal Sindaco Antonio Trombetta. E’ evidente che la modifica radicale della funzione di quell’edificio, fatto di due corpi di fabbrica di materiale tufaceo, e che dovrebbe veder aumentare i propri volumi con una tettoria finalizzata a proteggere il parcheggio delle auto e da un’altra struttura, destinata invece ad accogliere l’archivio e gli impiegati dello stesso, implica un aumento sostanzioso dei carichi e dunque della necessità di svolgere una serie di indagini geologico-strutturali di cui non c’è traccia nel progetto.
E su questo dato la minoranza non sbaglia quando alla fine, elencando le leggi violate, a partire dalle norme tecniche di costruzione, e proseguendo con il decreto del presidente del consiglio dei ministri 3274/2003, il codice dei beni ambientali dlgs n.42/2004, la legge n.124 del 3 agosto 2007 in materia di NOS/NOSI, individua nel committente in senso lato, cioè il Comune di Marcianise, nel committente effettivo, ovvero il dirigente Aniello Iuliano e nel responsabile del progetto Anna della Medaglia, i responsabili di queste violazioni.
A proposito di NOS e NOSI, come avrete potuto leggere si tratta di un requisito di credibilità dell’impresa che lavora su una sede militare oppure sulla costruzione di un carcere, oppure come in questo caso sulla sede di un corpo dedicato alla pubblica sicurezza. E’ un impresa che conoscerà i locali, ossia dove saranno depositati reperti di reato o anche le armi giusto per fare qualche esempio, per cui occorrerà che questa impresa possegga una serietà, una credibilità tali da ottenere il nulla osta di sicurezza o NOS che dir si voglia, e il nulla osta di sicurezza industriale detto anche NOSI.
Ora, se l’ufficio tecnico del Comune comunica ai consiglieri di opposizione di non poter consegnare la copia del progetto per motivi di riservatezza legati al contenuto dello stesso, e poi l’amministrazione lo pubblica in ogni dettaglio su una piattaforma a questa collegata, ci spiegate a cosa servano i nulla osta di sicurezza e quelli di sicurezza industriale?
In conclusione, si tratta di un progetto da cestinare. Perché manca la verifica della vulnerabilità sismica e la valutazione della sicurezza, legati proprio ai già citati incrementi del carico da realizzare sull’immobile di via San Giuliano.
E ancora, latita totalmente una valutazione geologica e geotecnica. Questo per sintetizzare, perché poi se saremmo costretti ad approfondire, lo faremo qualora questo progetto non guadagni il posto che merita, ossia il cestino.
Il Sindaco? Il problema di Marcianise è questo, il problema è il grande assente. Non perché un primo cittadino non si competente in materia tecnica non debba svolgere un’analisi, un controllo, magari servendosi di chi nella Giunta questa competenza ce l’ha.
Al riguardo l’assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica Stefano Farro, fa l’ingegnere o fa il barista, con rispetto parlando per questa ultima categoria citata? Poi c’è anche Mimmo Tartaglione, architetto il quale dovrebbe essere anche allenato visto che da qualche tempo, grazie al suo amico Filippo Virno, vero globe-trotter degli uffici comunali della Provincia di Caserta, ha conquistato una scrivania municipale in quel di Teverola. E Pasquale Salzillo, che di professione fa il geometra? E’ mai possibile che cinque di questi, un dirigente, un funzionario e ben tre assessori, compiano errori da terza geometri, per altro su un edificio destinato ad ospitare tante persone che svolgono servizi delicati? Ma dove li volete mandare i poliziotti? Vabbè, ripetiamo: qui si tratta di sparare contro la croce rossa, a partire dal sindaco Trombetta su cui è meglio far calare un velo pietoso.