MARCIANISE. Le inquietanti dimissioni dell’ingegnere Fuschetti a pochi giorni dalla resa dei conti sulla casa abusiva di Velardi. Il sindaco consenta un sopralluogo dei consiglieri

14 Febbraio 2022 - 17:45

Intanto, l’impresa D&M di Di Fuccia, ci fa sapere di non aver accolto nel suo impianto di smaltimento di rifiuti speciali materiali provenienti da viale Kennedy. Tanti dubbi di opportunità anche sulla nomina a tecnico di fiducia di Roberto Rossano, cugino diretto del vicensindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Tommaso Rossano. Viene confermata la presentazione di un’istanza di ripristino abitativo e dunque di una autocertificazione, corredata da diversi documenti firmati in fede, di avvenuto adempimento dell’ordinanza di abbattimento. Ma lì non si sono visti né camion né altri mezzi meccanici

 

 

MARCIANISE (Gianluigi Guarino) – Il titolare della D&M, impresa specializzata nel trattamento dei rifiuti speciali, ci ha fatto sapere che il suo impianto non ha accolto scarti di lavorazioni edilizie provenienti dalla casa di viale Kennedy dell’attuale sindaco di Marcianise Antonello Velardi.

Conseguentemente, aggiungiamo noi, non ha rilasciato alcuna copia dei formulari contenenti, per legge, tutte le indicazioni sulla quantità e la qualità del materiale sversato.
Ne prendiamo atto, anche se non abbiamo mai scritto, nell’articolo pubblicato ieri, che la D&M avesse sicuramente ricevuto il materiale proveniente dalla casa di Velardi.
Era un’indiscrezione, che ci siamo limitati a raccogliere e che abbiamo pubblicato qualificandola come tale e non spacciandola per altro.
Il livello minimo di quella verosimiglianza della notizia atta a sdoganare dal semplice pettegolezzo di prossimità questa indiscrezione è stato garantito da due elementi indiscutibili.
Il fatto che la D&M è effettivamente una grossa impresa che tratta questo tipo di rifiuti e il fatto che il titolare Di Fuccia e il sindaco Antonello Velardi siano amici tra di loro, il che di per sé non è certo una colpa addebitabile all’imprenditore.
Comunque, ringraziamo la D&M per averci fatto sapere, al momento per le vie informazioni, la sua posizione, e dunque continuiamo la ricerca per individuare l’impianto dove il materiale frutto degli abbattimenti che il sindaco Velardi sostiene di aver fatto nel suo sottotetto, trasformato in un terzo piano abitabile e abitato, è stato sversato.
A chi sostiene, a chi giura di non aver visto, negli ultimi tre mesi, un camion, un autocarro scoperto, un tubo come quelli utilizzati per far precipitare senza causare pericoli i pezzi di cemento e altri materiali prodotti dalle demolizioni, diciamo che le vie del signore sono infinite e magari i due tecnici di fiducia del sindaco, cioè Roberto Rossano e Pietro Di Bernardo, avranno forse preso in prestito dal capitato James Kirk dell’Enterprise l’attrezzatura per il teletrasporto.
Di questa storia ci stiamo occupando da sabato 12 febbraio. Ciò perché, calendario alla mano, c’eravamo già appuntati queste scadenze, cioè la data odierna del 14 febbraio, 90esimo giorno preciso del periodo formale e legale inaugurato dalla ordinanza di demolizione firmata il 17 novembre scorso dall’allora dirigente dell’area tecnica e urbanistica del Comune di Marcianise Anacleto Fuschetti.
Per questi tre mesi abbiamo tenuto alta la guardia chiedendo a più persone di segnalarci l’eventuale passaggio e stazionamento di mezzi da cantiere.
Non avendo ricevuto, per usare un termine della modernità digitale, alcun feedback, abbiamo sollevato la questione a tempo debito, cioè nel corso dell’88esimo giorno del periodo entro il quale, sempre per legge, l’ordinanza deve essere adempiuta.
Né ci siamo fatti tentare dalla notizia, prima

in nuce, poi effettivamente concretizzatasi, delle dimissioni rassegnate dall’ingegnere Anacleto Fuschetti lunedì scorso, cioè una settimana fa, ad una settimana di distanza dalla scadenza del termine fissato dallo stesso Fuschetti nell’atto firmato il 17 novembre.
Abbiamo voluto aspettare ed eravamo convinti, perché tutto sommato rimaniamo degli inguardabili creduloni, che un sindaco, una persona come Velardi, anzi finanche una persona e un sindaco come lui, avesse creato le condizioni per rendere la divulgazione della notizia dell’abbattimento effettuato la più evidente e trasparente possibile.
Perché qui non si tratta di un problema riguardante un privato cittadino.
Velardi è indagato anche per abuso edilizio e, da sindaco di Marcianise, da sindaco che ha firmato o ispirato le firme di diverse ordinanze di abbattimento poi effettivamente eseguite, ha compiuto ingloriosamente lui un abuso edilizio.
In paese che esprimono una cifra sufficiente di civiltà, questo sarebbe bastato e avanzato per creare un movimento di popolo, una forte pressione dell’opinione pubblica, che avrebbe condotto alle dimissioni del politico autore del misfatto.
Se fate un attimo mente locale e vi immaginate il sindaco di una cittadina della Gran Bretagna o degli Stati Uniti d’America, qualcuno può seriamente avanzare dubbi sul fatto che, in quelle democrazie, un sindaco come Velardi, resosi colpevole di un abuso edilizio di cui si è dichiarato reo, avrebbe potuto mantenere il suo posto?

Ma questa è l’Italia, questo è il Sud, luoghi a bassissima cifra di civiltà, nei quali un fatto del genere rappresenta un peccato veniale o addirittura una modalità premiale per l’immagine di chi la compie, considerato scaltri, furbo, intelligente, in luoghi in cui la legge e il diritto sono considerati sempre e comunque nemici da combattere o da aggirare, con conseguente promozione, con conseguente avvento, nelle cariche istituzionali, di lestofanti di ogni risma.
Velardi, dunque, ha presentato un’istanza di ripristino abitativo di quel sottotetto.
Si tratta di una sorta di condono comunque consentito dalla legge regionale n.15 del 2201, prorogata in sostanza dalla legge del cosiddetto “Piano Casa”.
Condizione necessaria, indispensabile, perché Velardi possa stavolta utilizzare questo strumento è l’adempimento totale dell’ordinanza di abbattimento e di ripristino dei luoghi originariamente configurati dal progetto di quella casa.
Non è una questione che può essere emendata, aggiustata, smussata.
Se Velardi ha presentato, come ha fatto, all’Ufficio Tecnico del Comune di Marcianise un’istanza di ripristino abitativo (pare che la dichiarazione di conformità sia sta acquisita al Protocollo il 4 febbraio scorso), vuol dire che i già citati Rossano e Pietro Di Bernardo, hanno presentato, a firma di Velardi, documenti in cui autocertificano di aver adempiuto a tutte le prescrizioni richieste in merito alla demolizione così come queste sono state esposte nell’ordinanza del 17 novembre che vi riproponiamo in calce.
E siccome a questa documentazione vanno allegati i formulari conseguenza dello sversamento negli impianti di un’azienda abilitata allo smaltimento di rifiuti speciali, il pensiero è corso a quella più nota, cioè alla D&M di Di Fuccia.
E veniamo a Fuschetti.
Fino a prova contraria, che non è un’espressione buttata lì in maniera rituale ma è qualcosa che va considerato nel suo significato letterale, non esiste una connessione tra queste dimissioni e la circostanza, questa sì prospetticamente certa, di dover accogliere e controfirmare le autocertificazioni di Velardi.
Come amiamo scrivere ultimamente anche in casi e contesti diversi da quello trattato oggi, se è buono e giusto affermare che non esiste una relazione causa-effetto tra due eventiche stanno dentro ad una trama comune, è anche buono e giusto rimarcare che mai coincidenza fu tanto coincidenza come questa.
Fuschetti avrebbe potuto dimettersi un mese fa o tra un mese. Perché ha scelto una data vicinissima a quella della resa dei conti sul pezzo di casa abusivamente costruita dal sindaco Velardi?
Forza, Fuschetti, lei è stato un Ctu della Procura della Repubblica.
Esca allo scoperto, ora che si è dimesso, e ci racconti che quella avvenuta è stata solo una incredibile coincidenza.
Ma ce lo deve dichiarare mettendolo nero su bianco e accettando con serenità di rispondere a qualche nostra domanda.
Ricapitoliamo, dunque. Negli ultimi mesi non si è visto un solo mezzo meccanico nè tracce di attività edilizie di demolizione del manufatto costruito abusivamente da Velardi anni fa.
Abbiamo sostenuto per caso che queste attività e questa demolizione non sia stata realizzata?
Assolutamente no. Noi esponiamo una circostanza certa che produce dubbi e domande, vieppiù stringenti e urgenti perché stiamo parlando della relazione con la legge e con le leggi del sindaco della terza città della provincia di Caserta.
E allora, per una volta Velardi faccia una cosa da uomo che non ha nulla da temere e da nascondere.
Permetta ad una delegazione di tre o quattro consiglieri di maggioranza e di opposizione di entrare a casa sua e di verificare se quelle opere, che non riguardano la vita di un privato cittadino, ma quella del sindaco di Marcianise (che dunque deve dar conto anche di cose come queste), siano state eseguite secondo le cogenti prescrizioni dell’ordinanza del 17 novembre.
Le garantiamo che se lo dovesse consentire, noi gliene daremo atto, perché finanche l’umana ed enorme disistima che nutriamo nei suoi confronti vale per noi un milione di volte meno della Professione di verità accanto alla quale non può non camminare l’onestà intellettuale.
Perché da liberali, se Sandokan dice una cosa ragionevole e vera in quanto da noi riscontrata, non è perché sia Francesco Schiavone ad averla detta, quella cosa diventa falsa.
E così, se lei aprirà le porte ai giornalisti e ai consiglieri comunali, affrancandosi da questo clima misterioso che circonda la vicenda del suo sottotetto, il fatto che l’abbia consentito lei non cancellerà la ragione oggettiva di un atto meritevole di elogio.

P.S. Bastano i Vigili Urbani di Marcianise per attestare, effettivamente, se questi lavori siano stati eseguiti in maniera corretta? Dipende.
Se Velardi utilizza come tecnico di fiducia Roberto Rossano, cugino diretto del suo vicesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica, Tommaso Rossano, possiamo considerare le dinamiche relazionali tra politica e dipendenti comunali, tra politica e tecnici esterni, un meccanismo affidabile?
Per cui, dipende. Soprattutto due dei Vigili Urbani in servizio oggi non sarebbero, a nostro avviso, assolutamente affidabili per un sopralluogo del genere.