MARCIANISE. “L’imbroglio” del nuovo Siad. Tensione in Comune per il rischio di mandare a…signore i mega capannoni dell’Interporto
23 Agosto 2018 - 14:02
MARCIANISE – Nella lunga e attenta ricognizione documentale effettuata ieri mattina dagli uomini della GDF negli uffici del Comune di Marcianise, sarà stata sicuramente acquisita la delibera che il Comune di Marcianise ha fatto per cercare di accedere alla cosiddetta “procedura semplificata” di aggiornamento del Siad, che sta per Strumento di Intervento per l’Apparato Distributivo, che ha sostituito, dal 1998 in poi, il vecchio Piano Commerciale, che comunque aveva la qualità di una definizione prosaicamente ma efficacemente più semplice.
Le Fiamme Gialle, con i poteri delegati dalla Procura della Repubblica di S.Maria C.V. hanno a disposizione strumenti diversi dai nostri.
Noi, più che all’Albo Pretorio non possiamo accedere a nessun’altra struttura di archiviazione. Pur sforzandoci, questa delibera di giunta non l’abbiamo trovata.
Ma perché è così importante questo atto amministrativo? Perché spiega, in larga parte, la concitazione e le tensioni che albergano in questi giorni nelle stanze che contano del Comune di Marcianise.
Ormai è chiaro, e scorrendo nei nostri archivi, abbiamo avuto la possibilità di leggere un articolo, datato 2015 e pubblicato da NoiCaserta a firma del collega Giuseppe Perrotta, il quale descrivendo il contenuto di un incontro in Prefettura tra i massimi rappresentanti del governo centrale della Provincia di Caserta e i vertici dell’Interporto Sud Europa, segnalava anche la presenza di Antonello Velardi.
Al tempo questi non ricopriva alcuna carica né amministrativa né politica e dubitiamo che “Il Mattino” gli avesse dato l’autorizzazione, lui che occupava come ancora occupa la delicata poltrona di caporedattore centrale, di svolgere la funzione di addetto stampa dell’Interporto.
Insomma, già al tempo Velardi era dentro alle questioni dell’Ise. I rapporti erano già solidi. L’articolo appena citato ci induce ad una riflessione che potrebbe portarci ad una revisione di quelli che sono stati gli avvenimenti degli ultimi due anni relativamente al rapporto tra il Comune di Marcianise e l’Interporto Sud Europa.
Nel senso che noi abbiamo sempre individuato, come baricentro assoluto degli equilibri delle fluide procedure realizzate, Gennaro Spasiano, dirigente dell’Ufficio Tecnico.
Questa nostra convinzione era stata costruita sulla presenza stabile di Spasiano già nella fase in cui, anche grazie agli articoli di questo giornale, il Commissario Straordinario Reppucci dovette frenare nella procedura di definizione di quella convenzione attraverso la quale, a nostro avviso, il Comune di Marcianise si è letteralmente venduto a quelli dell’Ise.
Velardi allora non comparì. Fu Gennaro Spasiano a chiedere e ottenere, con il placet dell’allora presidente della Provincia Angelo Di Costanzo, il trasferimento dagli uffici della Saint Gobain di Caserta a quelli di Piazza Umberto I.
Ma se Velardi era vivo e attivo nel 2015, al punto da partecipare con nochalance ad una riunione in Prefettura in cui onestamente non si capisce quale fosse il suo ruolo, non possiamo certo escludere che nella fase del commissario Reppucci, lui, che aveva già deciso di candidarsi a sindaco, abbia svolto un ruolo importante, a cui anche quello di Gennaro Spasiano, considerato però uno specialista in certe operazioni, era sotteso.
Ma torniamo al Siad.
Quando, con la delibera citata all’inizio, il Comune di Marcianise ha provato ad accedere alla procedura semplificata, ha urtato contro i requisiti (CLICCA QUI PER LEGGERE UN’ALTRA DELIBERA DI UN COMUNE CHE INVECE CI è RIUSCITO: COMUNE_DI_FISCIANO__-_DELIBERA_DELIBERE_DI_ALTRI_ENTI) imposti dalla stessa Regione.
A quel punto, forse allarmato dai tempi che stringevano sempre più nella fase di edificazione dei nuovi centri commerciali, più di qualcuno ha cominciato a innervosirsi e la nomina strana, frettolosa, pericolosa al punto da aver allarmato lo stesso Spasiano (che quella determina non voleva firmarla) di Luigi “Gigetto” Colella a redattore del nuovo Siad di Marcianise, risponde proprio ad una urgenza indifferibile, ad impegni già assunti. Anzi, ad una filiera di impegni già assunti, dato che qui in ballo ci sono interessi milionari di aziende che hanno già praticamente sottoscritto i compromessi di acquisto degli immobili, che l’Ise, per giunta con la new entry sorprendente delle ditte di Caturano di Maddaloni, sta edificando.
Noi da anni scriviamo che non c’è nulla di evidente, di chiaro, in queste operazioni.
Il potere politico, cioè Velardi, le spaccia come modalità di sviluppo del territorio, e così comprime un’eventuale reazione dei cittadini, i quali comprensibilmente sperano di poter piazzare un proprio figlio o nipote all’interno di quelle strutture.
Ma in realtà, la sintesi di tutto quello che è stato ed è il grande accordo tra il sindaco Antonello Velardi e l’Interporto, con cui il primo cittadino intratteneva rapporti strettissimi già da prima, come abbiamo appena scritto, si riassume emblematicamente nell’articolo 5 della convenzione firmata da Velardi e dal legale rappresentante di Ise (a cui oggi dedicheremo una nostra opinione, contenuta all’interno di un editoriale).
L’abbiamo già pubblicata. Però, cazzo, vorremmo avere la soddisfazione di ascoltare l’opinione di un velardiano doc non su quello che scriviamo noi, ma su quello che è scritto in quell’articolo 5.
Perché non si può essere tanto intellettualmente disonesti da non condannare in maniera perentoria una intesa che vende e svende, come abbiamo scritto, il Comune a dei privati speculatori.