MARCIANISE. Rondello eletto: il miracolo di Antonio Scialdone, Scognamiglio-Iodice male. Ecco perché dovranno andare in ginocchio da Mimì e Gianpiero quando Zannini se li sarà mangiati

16 Dicembre 2023 - 18:19

Parliamoci chiaro, escludendo i due voti personali, solo in cinque hanno votato per il recalcitrante Rondello. Quattro non sono ascrivibili immediatamente ai coniugi che, invece, esprimono solo la preferenza di Letizia, ristorato con l’ASI. Se non ci fosse stato Zinzi e un elettore dei comuni dai 10 ai 30 mila abitanti avesse sbagliato a votare, preferendo Piccirillo a Schiavo, Rondello non sarebbe entrato in consiglio provinciale. Oggi spendiamo un po’ di tempo sull’argomento perché Nicola e Maria Luigia ci sono simpatici e quindi ragioniamo su ciò che scriviamo nel titolo. Ma il buon Nic risponderà alzando il solito peana nei confronti della moglie, perdendo il senso della realtà che la vede in difficoltà contro il solito schiacciasassi Zannini, il quale potrebbe beccare 10 volte i voti che ha preso a Marcianise alle ultime Regionali

MARCIANISE (g.g.) – Abbiamo trovato un ritaglio, una frattaglia di tempo, per leggere meglio i risultati delle elezioni provinciali di secondo livello, svoltesi domenica scorsa.

Leggendo siamo riusciti anche a collegare i numeri ai diversi contesti territoriali, primo fra tutti quello di Marcianise dove, com’è noto, si è costituita una maggioranza attorno al sindaco Antonio Trombetta, lui sì eletto dal popolo sovrano, diversa da quella che i cittadini di Marcianise avevano indicato nel momento in cui il 56% di loro aveva premiato le liste che appoggiavano la candidata sindaco Lina

Tartaglione, rispetto al 44% raccolto dalle liste di Antonio Trombetta.

A Marcianise, dunque, esiste e persiste una situazione di dubbia moralità democratica. Ma di questo va attribuita la responsabilità più alla legge elettorale del 1993, a dir poco imperfetta, che a coloro i quali questa imperfezione trasformano in occasione di potere.

L’argomento politico che ha monopolizzato le discussioni da novembre in poi è stata la candidatura alle elezioni provinciali di Antimo Rondello.

Come abbiamo scritto con franchezza più volte, Rondello è uno che se non ha, non va, non cammina. Ha bisogno della corda.

In poche parole, se non ottiene qualche spazio di potere e di visibilità, non dedica neanche un pensiero al vincolo politico che lo lega alla coalizione a cui si è candidato, al cospetto dei cittadini che, diciamocela tutta, rappresentano proprio l’ultimo dei suoi pensieri.

Quando a suo tempo, ad esempio, Rondello non ha ottenuto, da chi lo aveva aggregato alla coalizione di Trombetta, ovvero Maria Luigia Iodice e Nicola Scognamiglio, l’assessorato che voleva e in cui si sarebbe fatto rappresentare da Gennaro Laurenza, ha cominciato a tirar calci come un mulo caffeinato, dunque, un mulo nervoso, incazzato, sempre pronto a far mancare la propria presenza nei banchi della maggioranza-non maggioranza, i cui numeri sono già barcollanti di per sé.

In effetti l’idea di Maria Luigia Iodice e di Nicola Scognamiglio non è stata malvagia. Della serie: se a questo qua lo “facciamo” qualcosa, se gli diamo qualcosa pur che sia, se lo portiamo ad esempio al consiglio provinciale, lo incolliamo anche alla sedia di consigliere comunale, condizione necessaria e sufficiente per conservare la carica provinciale.

In realtà, le cose non sono andate granché bene e i voti usciti da Marcianise sono stati inferiori alle attese della vigilia. Insomma, se non è stato un flop per Iodice e Scognamiglio, poco ci è mancato.

Tutto sommato, c’è pure da capirli quelli della maggioranza-non maggioranza che a Rondello non l’hanno voluto votare. Se uno tira calci per ottenere qualcosa e la ottiene perché tira calci, allora perché chi sta buono, seduto, composto in consiglio ad alzare la mano senza chiedere e soprattutto senza ottenere granché avrebbe dovuto votarlo?

Ed infatti così è stato.

CONTABILITA’ E RAGIONEI DEI VOTI DATI AD ANTIMO RONDELLO

Antimo Rondello ha raccolto, di fatto, solo 5 voti che per la contabilità elettorale sono diventati sette perché naturalmente lui stesso (peraltro abituato a votarsi finanche quando fa il dissidente, così come avvenne per la scelta del presidente del consiglio comunale) e Maria Luigia Iodice non vanno conteggiati politicamente, non vanno conteggiati nei rapporti di forza interni al consiglio comunale di Marcianise venuti fuori da questa vicenda.

Dunque, vediamo un po’ chi ha votato Rondello. L’ha votato il sindaco Antonio Trombetta, ma non tanto perché lui ancora oggi è aggregato tipo “un corpo e un’anima” a Scognamiglio e Iodice, bensì per una mera questione di sopravvivenza. E questo concetto va rapidamente approfondito: se domattina la Iodice dice a Trombetta “caro Tonino, qui stiamo facendo una figura di m.., dimettiti e andiamo a casa”, il sindaco, dopo essersi consultato con il nipote Gabriele Trombetta e, conseguentemente, Giovanni Zannini, dopo essersi consultato con Zinzi, dirà “cara Maria Luigia, secondo me il troppo sole di Sharm El Sheikh stavolta non ti ha fatto bene. Io non ci penso proprio a dimettermi: piuttosto chiedo i voti alla minoranza e gli do anche due assessori”.

Tutto questo per sintetizzare il concetto: il sindaco Trombetta ha votato per Rondello perché una mancata elezione di quest’ultimo avrebbe gravemente e forse irrimediabilmente destabilizzato i numeri della sua maggioranza e non certo perché questa indicazione di voto sia arrivata da Scognamiglio e da Iodice.

Il secondo voto è arrivato da Tommaso Acconcia, sulla carta zinziano, ma anche parente del sindaco Trombetta. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, Zinzi non è andato con la baionetta nel consiglio comunale di Marcianise, si è solo raccomandato con i suoi affinché votassero Fabio Schiavo, in modo da convergere più voti possibile verso il consigliere comunale di Caserta, lasciando più spazio per il secondo seggio a Rondello. E quando Acconcia gli ha detto della richiesta fattagli dal sindaco non ha obiettato alcunché. Per cui, lo stesso motivo che ha attivato il voto di Trombetta, ha anche attivato quello di Acconcia.

Il terzo voto reca il marchio di Giovanni Pratillo, consigliere comunale ribaltonista, in quanto delegato dal popolo sovrano per rappresentare la parte di questo in democratica opposizione, salvo fregarsene del medesimo popolo sovrano e salire sul carro dei vincitori. Chiaro che con un personaggio del genere, non a caso legato all’ex assessore Pino Riccio, va da sé che occorra fare ragionamenti più rapidi e spicciativi.

Al riguardo, molto ben pagata è stata l’operazione ribaltonista di Riccio e Pratillo, dato che con un solo consigliere hanno ottenuto un assessore, peraltro con la pesante delega ai Servizi Sociali. Il simpatico Nicola Scognamiglio è diventato per qualche minuto più antipatico e ha detto senza mezzi termini a Riccio e a Pratillo che se quest’ultimo non avesse votato per Rondello, il sindaco Trombetta avrebbe dato il ben servito alla loro assessora Carmen Posillipo.

Siccome questo è un linguaggio perfettamente comprensibile al cospetto della cultura politica (si fa per dire) e alla cultura tout court di Riccio e Pratillo, il voto è arrivato.

Il quarto voto è stato quello di Raffaele De Martino. Chi conosce bene le cose di Marcianise sa che nella cabina elettorale il De Martino è stato seriamente tentato di fare come fece Muzio Scevola al cospetto del re etrusco Porsenna, incenerendosi la mano e il braccio pur di non votare Rondello.

Ma siccome De Martino non è un condottiero, un cuordileone, alla fine, suo malgrado, ha votato Rondello, salvo poi andarsi a mettere sotto a un rubinetto di acqua ghiacciata che è sempre meglio del fuoco di un braciere.

Ma qui di mezzo c’erano gli interessi – e che interessi – di Pasquale Salzillo, al quale De Martino è riconoscente per i motivi per cui è inutile declinare di nuovo.

Salzillo, infatti, che con questa amministrazione che vìola la legge (come abbiamo intenzione di ripetere un giorno sì e l’altro pure in questo periodo natalizio) pur di accontentarlo, ha messo le proverbiali 4 uova in un piatto, governando assieme al facente funzioni Angelo Piccolo, al fratello di questi, anch’egli architetto, ma soprattutto con lo zio di questi ultimi due, il costruttore Tommaso Colella, il settore lucrosissimo delle concessioni edilizie di cui oggi, unico comune forse tra gli 8 mila in Italia, Marcianise tiene segreta ogni identità, consumando una tra le più volgari violazioni di legge mai raccontate da questo giornale.

Solo il quinto e ultimo voto è l’unico ascrivibile in tutto e per tutto ad un’affiliazione politica a Scognamiglio e alla consorte Iodice. Oddio, nessuna obbedienza gratuita neppure in questo caso, visto che Vincenzo Letizia, per gli amici Enzo, ha chiesto e ottenuto il posto come delegato del comune di Marcianise nell’assemblea, chiamata consiglio generale, di quel carrozzone vergognoso chiamato Asi.

PRENDIAMO LA CALCOLATRICE

Sette per 239, numero indice di ponderazione dei comuni più popolosi che hanno partecipato al voto delle provinciali, fa 1673.

Sarebbe bastato che Zinzi, tra le decine e decine e decine ancora di voti raccolti nei comuni di differente ponderazione a favore di Fabio Schiavo, ne avesse spostato uno, ma proprio uno solo di Fascia D, quella dei comuni con popolazione tra i 10 e i 30 mila abitanti, a favore del candidato Piccirillo di Portico, ripetiamo, uno solo, e la forze elettorale ottenuta da Rondello nel consiglio comunale di Marcianise non sarebbe stata sufficiente, autosufficiente per garantirgli l’elezione a consigliere provinciale.

Luigi Piccirillo, infatti, peraltro grande amico personale di Zinzi, ha riportato 1577 voti, a fronte dei 1673 “marcianisani” di Rondello. Un voto di Fascia D avrebbe portato il risultato finale di Piccirillo a 1676, tre voti in più di Rondello.

Poi, alla fine, faremo la graduatoria dei ringraziamenti. Alla fine perché il racconto contiene ora forse il più importante dei paragrafi.

SANT’ANTONIO SCIALDONE. DALL’ANNO PROSSIMO SI SI FESTEGGERA’ IL 10 DICEMBRE

Ma, superando per un attimo il senso politico alla ricaduta marcianisana delle provinciali, i voti complessivi di Rondello sono stati non 1673, bensì 2475. Se il consigliere comunale di Marcianise non ha rischiato il posto contro Piccirillo, con Zinzi che sposta un solo voto tra le decine raccolti da Schiavo nei comuni di Fascia D, è anche, forse, soprattutto perché nella vita del neo consigliere provinciale deve abitare la devozione nei confronti di un nuovo santo e, quindi, non a caso, dopo una vita complessa, pericolosa, oggi Marcianise, ma soprattutto Rondello, la Iodice e Scognamiglio, devono innalzare agli altari Sant’Antonio Scialdone.

A questi va dato atto che, dopo tutto quello che ha passato nella sua vita, l’essere diventato sindaco di Vitulazio, ha costituito, di per sé, un evento prodigioso e soprattutto irripetibile, non replicabile. Dunque, perfettamente in linea con quei requisiti previsti dal diritto canonico per aprire le porte al processo di beatificazione e canonizzazione.

Scialdone è uno che ha talento. Per un pezzo della sua vita lo ha usato forse a fin di male. Ora, però, si è ripulito e fa il sindaco. Insomma, un colpo di c… esserselo trovato come grande elettore.

Rondello nella fascia C (78 voti ponderati) ha raccolto nove consensi, ossia quelli di Scialdone e di 8 consiglieri di maggioranza che in questa circostanza il sindaco ha saputo tenere in pugno, dimostrando anche onesta riconoscenza nei confronti della Iodice che lo ha accolto nella sua segreteria di consigliera regionale.

Nove voti per 78 fa 702 che, aggiunti ai 1673 di Marcianise, fa 2375. Mancano 5 voti da 20, ovvero Fascia A. Cioè gli ultimi 100 che portano la cifra a 2475, complessivamente raccolta Rondello. Di questi 100, qualche voto è stato procurato dallo stesso Scialdone nei micro comuni dell’agro Caleno, uno ad Alife da controllare meglio.

IL NOSTRO AMORE PER NIC E LUIGIA, MA ZANNINI SE LI MANGIA. IL PEGGIOR CASTIGO: IN GINOCCHIO DA MIMI’

Questo articolo analitico è stato scritto in tal modo, cioè allungandolo e dunque violando, come spesso ci capita purtroppo, quel limite che determina l’abbandono di una cifra di attenzione decente del lettore.

Ciò abbiamo deciso di fare non tanto per l’interesse di CasertaCe che, quando scrive pezzi così lunghi, si “butta la zappa sui piedi”, ma per il rispetto, anzi, per l’amore che nutriamo nei confronti dei coniugi Scognamiglio-Iodice.

Questa nostra “pisciata lunghissima” serve infatti a dimostrare, senza tema di smentita, che i citati coniugi stanno messi proprio male, sia per i rapporti di forza al comune di Marcianise dove, mano mano, Giovanni Zannini, attraverso i vari Nicola Russo, “Treppezza” Mimì Laurenza, rappresentato in consiglio dalla figliola Carmela, e attraverso l’ondivago, istrionico Giandomenico Colella, si sta mangiando spazi a Scognamiglio e alla moglie che, però, pur di tenere in piedi questa amministrazione, fanno come Tafazzi (CLICCA E GUARDA COSA FANNO), senza nulla togliere all’indubbia identità femminile della medica.

Questa presenza di Zannini potrà solamente allargare il perimetro di influenza per i motivi che questo giornale racconta ogni giorno e per l’attitudine di alcuni politici marcianisani di risolvere problemi personali attraverso i modi sbrigativi, marchio di fabbrica del politico mondragonese.

Siamo sicuri, però, che se andiamo a dire una cosa del genere a Scognamiglio, lui ci dirà che Maria Luigia da sola non raccoglierà quasi 3 mila e duecento voti a Marcianise come la volta scorsa, bensì 30 mila.

E invece, caro Nicola, che dici a chiacchiere di stimare il sottoscritto e non lo ascolti mai, si profila per te la peggiore delle onte, il peggiore dei castighi. Con Zannini (altro che i 260 voti della volta scorsa) molto forte e un PD che proporrà un candidato con significative capacità elettorali, tipo Paola Foglia, tu, volente o nolente, diciamocela tutta, molto “nolente”, dovrai genufletterti dinanzi a Mimì e Gianpiero Zinzi, perché questo dicono i risultati delle elezioni provinciali.