MARCIANISE. Spasiano e Barletta processati da lunedì. Ecco cosa succederà ad Antonello Velardi, Rossano e gli altri ex assessori
13 Dicembre 2019 - 19:07
MARCIANISE – La decisione, un vero e proprio atto dovuto, del Comune di Marcianise di costituirsi parte civile nel processo sul grande imbroglio dell’Interporto, ai nastri di partenza lunedì 16 dicembre, ci dà la possibilità di fare un punto della situazione sul percorso giudiziario di quella che, a nostro avviso, è una delle storie più sordide e in cui maggiormente si manifesta il patto scellerato tra la politica e i grandi affaristi della speculazione e della distruzione dello stato di diritto di questa provincia.
I pubblici ministeri della Procura di S.Maria C.V. hanno chiesto e ottenuto il cosiddetto “giudizio immediato”. In poche parole, i Pm, ritenendo di aver in mano prove pesantissime, hanno ottenuto di bypassare la cosiddetta udienza filtro o preliminare che dir si voglia.
Questa proceduta è stata applicata solo alle posizioni di tre persone: il patron dell’Ise Giuseppe Barletta, il suo diretto sodale maddalonese Antonio Campolattano e l’arcinoto ingegnere Gennaro Spasiano.
I tre, come prevede il Codice di Procedura Penale, avrebbero potuto chiedere il rito abbreviato. In questo caso non sarebbero stati giudicati dal collegio con rito immediato ma da un Gip in funzione monocratica con i tempi rapidi dell’abbreviato, che in pratica assorbe e fa suo tutto ciò che è stato acquisito nella fase delle indagini senza la riproposizione testimoniale durante il dibattimento ordinario, il quale prevede che solo al suo interno si possa formare la prova.
Dunque, lunedì inizia un processo ordinario a carico di tre imputati davanti a un collegio del Tribunale formato da più giudici.
Rispetto a questo processo il Comune di Marcianise si è costituito parte civile.
Ma tutti gli altri indagati che fine hanno fatto, a partire dall’ex sindaco Antonello Velardi e dai suoi assessori (al netto dell’ex vicesindaca Angela Letizia, che provvidenzialmente risultò assente nella seduta di giunta in cui fu dato il via libera alla turpe convenzione tra il Comune e l’Ise)?
Nessuna. Le loro posizioni sono state stralciate, dato che la Procura non ha ancora concluso le indagini inerenti al ruolo svolto.
Ricordiamo che il sostituto procuratore aveva chiesto per l’allora sindaco, per l’allora assessore Tommaso Rossano e via discorrendo l’applicazione della tutt’altro che edificante misura del divieto di dimora nel Comune di Marcianise, in modo da impedire, in pratica, a Velardi e ai suoi di continuare a svolgere le loro funzioni amministrative.
Difficile pensare, dunque, a meno di sconcertanti ribaltoni, ad una marcia indietro della Procura con richiesta di archiviazione. Le indagini ancora non concluse possono condurre anche a sviluppi imprevedibili.
Altri elementi d’accusa potrebbero saltar fuori e, in via teorica, la Procura potrebbe chiedere l’applicazione di una misura cautelare o anche, come detto, l’archiviazione.
Terremo sotto stretta osservazione l’evoluzione della vicenda.