MARCIANISE. Velardi giustizialista e garantista a orologeria. No comment sulla “puzza maxima” dell’Asi. C’entrano i suoi amici del Tarì?
24 Giugno 2019 - 17:31
MARCIANISE – Domanda: il sindaco Velardi è un garantista? No, non lo è, almeno non lo è seriamente.
Un garantista vero può essere solo un liberale perché altre dottrine politiche, sinistra massimalista o “minimalista”, lo sono solo quando conviene a loro e quando è utile alla realizzazione dei loro obiettivi.
Velardi è un liberale? No, non lo è, o almeno non è un liberale vero, perché i liberali veri sono galantuomini, e un galantuomo è tale perché guarda in faccia il suo nemico ed essendo a posto con la coscienza non teme di affermare le proprie idee, consistenti anche in accuse, tenendo la testa alta e gli occhi fissi verso quelli dell’antagonista.
Il sillogismo si chiude nel seguente modo: i fatti di questi tre anni hanno dimostrato che il sindaco è intervenuto a commento delle iniziative della magistratura inquirente in più occasioni.
Ciò vuol dire che il suo modo particolare di essere garantista non prevede l’astensione dal giudizio su fatti e su contestazioni di inizio indagine esplicitatesi attraverso l’emissione di una o più informazioni di garanzia.
Allora, diventa importante capire quando e perché il sindaco
La vicenda che lo ha riguardato sulle firme ha necessitato una sua difesa e questo non fa testo, perché è lui stesso coinvolto.
Negli altri casi siamo di fronte ad un garantismo a orologeria, selettivo.
L’anno scorso, di questi tempi, lui è la presidente dell’ASI Pignetti si insultavano allegramente per la questione Lea. Se la Pignetti fosse stata indagata l’anno scorso, da sola, Velardi avrebbe scritto di tutto e di più. Oggi che ha ripreso i contatti con Stefano Graziano, che gli tiene buono quel Guerriero sul quale caliamo un velo di pietoso silenzio, niente commenti nonostante il fatto che la Procura abbia scovato una delle puzze su cui Velardi voleva costruire un’altra comica estate barricadera.
E se qualche tentazione il sindaco ha avuto, se l’è fatta passare quando ha saputo che coinvolti in questa storia ci sono anche i suoi amici del Tarì, che poi ci chiediamo cosa faccia il comitato etico di generali dell’arma in pensione, di presidenti di tribunale in pensione, che certo non ci fanno una bella figura?