MARCIANISE. Velardi “sacrilego” fa il Pannella: cimitero ed ennesima strumentalizzazione della malattia di un bimbo tra idealismo e razionalismo di serie D

31 Dicembre 2019 - 16:35

MARCIANISE – L’ex sindaco Velardi ha inscenato una delle sue manifestazioni tipiche, tramite le quali prova ad affermare un’anima movimentista, nitidamente testimoniale, che semplicemente non ha.

Questa storia fa felice gli appassionati dell’iper paradosso.

Il gioco dell’antitesi: Antonello Velardi apre un ombrellone a un passo dalla Lea e inaugura una sorta di bivacco. Si scoprirà, prima ancora che il presidio venga rimosso alla chetichella, che il motivo per cui la Lea operava ancora era esclusivamente legato al fatto che il sindaco di Marcianise, cioè quello che stava sotto all’ombrellone, non aveva firmato quell’ordinanza che in due minuti avrebbe potuto chiudere la storia.

Velardi lo fece solo di fronte alla diffida di un avvocato.

Secondo presidio testimoniale: il cimitero di Marcianise che Velardi considera una sua creatura, che avrebbe acquisito nuova vita e nuova dignità solo grazie alla propria determinazione.

Come il grande Marco Pannella quando protestava, imbavagliato, davanti alle telecamere Rai, utilizzando in questo modo i pochi minuti che gli toccavano nelle tribune elettorali, il Velardi – ecco il paradosso cosmico – ha indossato un cartello in cui, in pratica, attacca il commissario prefettizio, a suo dire reo di far andare in malora quel luogo che lui avrebbe trasformato in cimitero foscoliano, anglosassone.

Ovviamente, le cose non stanno precisamente così.

Nel senso che la potestà soggettiva di Velardi quando era sindaco non è stata affatto un elemento decisivo per quei lavori al cimitero.

Solo che lui sa bene, perché il cinismo rappresenta una caratteristica precipua del suo essere, che questi sono argomenti di facile presa. Come sa bene che la sventura che si abbatte su un bambino afflitto da una grave malattia stimola i cuori e l’attenzione di quel ventre molle della cittadinanza, che decide nell’urna elettorale anche in base a microemozioni, il più delle volte fini a se stesse.

Ma è mai possibile che dal 2016 ad oggi Velardi non abbia reso visita a una di queste persone, a uno di questi bambini, tutelando con il silenzio della discrezione la loro sofferenza, accontentandosi della semplice gratificazione di un sorriso che si può fare a chi ti porta conforto?

Mo’ ha finito con Ilaria Savino e ha cominciato con un altro bambino, il piccolo Davide.

Apparentemente, si tratta di fatti scollegati tra di loro, almeno dal punto di vista della struttura logico-tematica. In realtà non è così.

La Lea, il cimitero, la visita all’ennesimo bambino malato, cioè le modalità attraverso cui l’allora sindaco, oggi ex, manifesta se stesso quale personaggio pubblico, ha un’identica matrice: la discrasia, che diventa antitesi, tra quello che fa e quello che pensa, perché, se ci fate caso, non c’è un’iniziativa di questo tipo che lui non annunci nei minimi particolari, che non definisca come manifestazione stabile della sua identità di uomo pubblico.

Ogni parola dei suoi post è frutto di una riflessione fredda, in cui lo slancio emotivo, la battaglia ideale e idealista sono totalmente assenti al cospetto di una razionalità gelida, fredda, calcolatrice, che definisce per l’appunto l’antitesi di cui sopra, tra un idealismo – che se è tale non può non mostrarsi attraverso una sincerità scapigliata e spesso illogica – e un razionalismo positivista, che pur di serie C, anzi di serie D, è la molla che muove le azioni di chi, a questo punto possiamo dirlo, rilancia la sua candidatura a sindaco.

P.S. Negli archivi di fresca realizzazione del presidio di Marcianise per la lotta a terra dei fuochi, pesantemente e in qualche modo ingiustamente preso di mira dalla trasmissione Report (che avrebbe dovuto mettere al muro il solo De Luca, responsabile delle cose denunciate dalla produzione di Rai 3,) hanno censito ufficialmente 130 discariche abusive solo nel perimetro del Comune di Marcianise.

Velardi è stato sindaco per più di tre anni, e al di là del bla-bla, non è riuscito a farne bonificare nemmeno una.

I fatti sono fatti, le chiacchiere stanno a 0.