Maxi evasione fiscale, la decisione del giudice per il noto imprenditore
29 Gennaio 2024 - 18:07

La sentenza del tribunale
RECALE. G.S., imprenditore di Recale, operante nell’ambito dei prodotti petroliferi-energetici, era accusato di dichiarazione di reddito fraudolenta, compensando l’Iva dovuta all’erario con crediti ritenuti soggettivamente inesistenti (operazioni commerciali mai realizzate).
In particolare, secondo l’accusa, l’imputato avrebbe, al fine di evadere le imposte sul reddito, dichiarato la realizzazione di operazioni commerciali inesistenti con soggetto terzo per circa 130 mila euro. Il procedimento traeva origine da una segnalazione pervenuta, all’agenzia delle entrate di Caserta, dall’Ufficio doganale di Monza e Brianza che si inseriva nel più ampio fenomeno del contrabbando di prodotti energetici in ambito comunitario.
Secondo l’assunto accusatorio le operazioni indicate a detrazione dell’Iva erano soggettivamente inesistenti in quanto mai realizzate e, pertanto, dopo due anni di processo e l’escussione di diversi testi, la Procura chiedeva la condanna dell’imputato a due anni di reclusione.
Il tribunale, accogliendo le argomentazioni della difesa, rappresentata dall’avvocato Salvatore Gionti, ha assolto, perché il fatto non sussiste, l’imputato