CAMORRA & SANITÀ. Funziona a pieno regime la Medical Tech del figlio di Silvestro Balivo e del nipote di Polverino sequestrata su richiesta della Dda
8 Settembre 2018 - 11:22
CASERTA (g.g.) – In quello che è stato uno tra i sequestri più importanti e più pesanti in termini economici, nella storia della guerra con lo Stato e il clan dei Casalesi, è entrato anche un’azienda di apparecchiature elettromedicali, protesi ecc. di cui CasertaC’è si era occupata cinque anni fa quando, a noi, sembrò rappresentare notizia importante ed evidentemente fummo buoni profeti, il fatto che Salvo Balivo, figlio dell’imprenditore Silvestro Balivo e Gigi Campagnuolo, nipote del parlamentare e presidente dell’Ordine dei Biologi Enzo D’Anna, si fossero messi in società per svolgere quell’attività che, ovviamente, aveva quale obiettivo la messa a valore di qualche convenzione già posseduta o di altre che sarebbero già arrivate, visto e considerato che, al tempo, Angelo Polverino era il “reuccio” della sanità casertana, mentre Silvestro Balivo aveva i soldi che aveva, come è poi stato ampiamente mostrato nell’ordinanza Jambo che l’ha portato a un carcere duro e lungo, insieme al fratello Silvestro,
Ma riprendiamo il filo della cronaca di oggi. Un paio di giorni fa, andandoci a rileggere l’elenco dei beni sequestrati (CLICCA QUI PER LEGGERE QUEL NOSTRO ARTICOLO) ci siamo imbattuti anche nella società “Medical Tech” e dunque nei centri aperti in molte parte della provincia di Caserta e di Benevento, precisamente a Limatola.
Siccome quei centri sono aperti, apertissimi, e funzionano a pieno regime, delle due l’una: o il comunicato stampa della Dda era sbagliato e aveva inserito illegalmente Medical Tech all’interno dei beni sequestrati, in quanto riconducibili a Gaetano e Silvestro Balivo, oppure sarà accaduto qualcosa che noi non conosciamo. La nostra è solo una curiosità, è probabile che sia stato nominato un amministratore giudiziario. Questa sarebbe l’unica spiegazione logica, lecita, plausibile.
Lanciamo questa nostra domanda nella rete, in maniera serena e civile e ci mettiamo a lavoro per chiarire la vicenda.