MONDRAGONE. Famiglia sfrattata, immobile inabitabile e pericoloso per gli occupanti. ECCO I DOCUMENTI

29 Settembre 2020 - 20:30

MONDRAGONE (Maria Assunta Cavallo) – Sta suscitando un enorme clamore mediatico un video postato oggi su fb riguardo allo sfratto di una famiglia mondragonese, “messa alla porta” dai proprietari dell’immobile e secondo qualcuno, anche dall’Amministrazione Comunale. A dire il vero, questa mattina sono stata contattata telefonicamente dall’Avvocato che nel video si definisce procuratore delle vittime di questo sopruso.

Alla prima telefonata effettuata dal procuratore in questione, non ho risposto, ma da lì a breve ne ha fatto seguito una seconda in cui l’interlocutore, persona vicino all’avvocato, riferiva i motivi per cui ero stata cosi’ cercata. Motivi riconducibili ad una situazione di sfratto che stava coinvolgendo una famiglia composta da 4 persone.

Chi mi legge sa benissimo che più volte nei miei articoli non ho avuto timore nell’attaccare l’Amministrazione Comunale, se e quando ci sono stati dei validi presupposti per farlo. In questo caso era mio dovere verificare la notizia a 360 gradi prima di condannare una Istituzione.

Ebbene, giusto per fare chiarezza, bisogna precisare che sull’immobile occupato da questa famiglia, è stata emessa in data 27 agosto 2020 una Ordinanza Sindacale n. 34 in cui il Sindaco Virgilio Pacifico, ordinava ai proprietari, il ripristino dello stato in luogo dell’intero fabbricato sito in via Jolanda n. 12, ritenuto pericoloso per la incolumità degli occupanti, visto inoltre lo stato di degrado in cui versava, e versa tutt’oggi. Motivi dunque non campati in aria.

In data 03 agosto 2020, a seguito di un sopralluogo effettuato dal personale Asl, unitamente agli uomini della Polizia Locale del nucleo edilizia, lo stabile veniva ritenuto inabitabile a causa delle assenti condizioni igienico sanitarie. Detto ciò va precisato che la famiglia in questione versa mensilmente ai proprietari della struttura, un canone mensile di 280 euro, una cifra che può essere investiva per una sistemazione più dignitosa.

Volendo rispondere a qualche accusa di troppo detta qua’ e là, da chi vuole fare propaganda politica pensando di usare come strumento principale l’informazione, ribadisco per l’ennesima volta che i giornalisti, quelli che credono in ciò che fanno, non si vendono e non si comprano, né tantomeno scrivono per compiacere a qualcuno. Sicuramente tutti hanno il diritto di segnalare le varie problematiche del territorio e a tutti viene data la possibilità di potersi esprimere liberamente nel rispetto degli altri. Nessuno deve pero’ poter pensare di servirsi di una testata giornalistica per un proprio tornaconto personale. Se davvero si vuole aiutare il prossimo, iniziamo con il non mettere alla gogna una famiglia che non ha bisogno di procuratori vari pronti a “sbattere” in prima linea cittadini incoscienti, che invece necessitano di aiuto concreto. “A buon intenditore, poche parole’.

 

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