MONDRAGONE. Nessun giallo sulla morte di Maria Rosaria Dudiez. Atto dovuto, il sequestro della salma in quanto il decesso non è stato naturale
15 Febbraio 2019 - 13:29
MONDRAGONE – (Maria Assunta Cavallo) La morte di Maria Rosaria Dudiez, moglie di Nino Burrelli uno dei soci fondatori del Centro Campano, deceduta due giorni fa, dopo il ricovero d’urgenza presso la Clinica Pineta Grande di Castel Volturno a seguito di una caduta accidentale dalle scale, ha aperto un giallo e alimentato “chiacchiericci” dopo il sequestro della salma disposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Si rincorrono in queste ore teorie e supposizioni sul perché sono stati sospesi i funerali previsti ieri pomeriggio, e sul perché dovrà essere eseguita un’ autopsia sul corpo della donna. Sceneggiature alla Hitchcock stanno mancando di rispetto al profondo dolore provato in questo momento dalla famiglia della donna, e per questo é giusto fare chiarezza e fermare inutili congetture scaturite dalla mente di qualcuno.
A seguito della caduta, la donna aveva riportato diversi traumi e contusioni cosi’ come riportato nel referto medico ospedaliero, un referto mai trasmesso alle autorità giudiziarie, sicuramente per distrazione, come previsto in questi casi. Quando al Comune di Mondragone è arrivato il certificato di morte della donna su cui erano riportati i motivi del decesso, si é attivata la macchina burocratica ed il magistrato ha disposto il sequestro della salma. Dunque non vi é nessun giallo attorno alla vicenda e nessuna “strana storia” ma solo una matassa che si é annodata. Ci auguriamo che presto la salma di Maria Rosaria Dudiez possa tornare a casa, nel frattempo porgiamo alla famiglia le più sentite condoglianze.