MONNEZZA & APPALTI. Blitz della Direzione Investigativa Antimafia al Comune di Piedimonte. Nel mirino la “solita” CZeta l’impresa coccolata e promossa da Nicola Ferraro e da suo fratello Luigi

12 Gennaio 2024 - 12:32

Ormai, un giorno si e l’altro no siamo costretti a parlare di questa società che effettivamente così come è sostenuto nella prospettazione dell’indagine della Dda che ha portato nei mesi scorsi a decine e decine di perquisizioni, stava allungando le mani dappertutto, in tantissimi Comuni. Ma nonostante ciò nelle scorse settimane è riuscita a mettere a segno un blitz, utilizzando un vergognoso vuoto normativo, anche al Comune di Capua dove si è nascosta dietro alle insegne di una cooperativa di Ravenna che oggi opera con i mezzi ricoverati nel cantiere fittato dagli imprenditori di Casal di Principe, trapiantati a Capua, Giuseppe e Francesco Verazzo, in zona Fuori Porta Roma

PIEDIMONTE MATESE (g.g.) Nella giornata di ieri, giovedì 11 gennaio, agli uffici del Comune di Piedimonte Matese hanno bussato componenti della direzione investigativa antimafia o Dia che dir si voglia. Hanno chiesto, e riteniamo abbiano anche ottenuto, dalla ripartizione ecologia tutti i documenti di interesse investigativo, relativi alla storia recente e recentissima degli appalti per l’aggiudicazione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Un tema, che torna, dunque, di attualità a Piedimonte Matese, dopo il vero e proprio terremoto giudiziario che, qualche anno fa, portò all’arresto, tra gli altri, dell’allora sindaco

Enzo Cappello, accusato di aver preso mazzette e di aver conseguentemente truccato in concorso una gara allo scopo di aggiudicarla all’impresa facente capo agli imprenditori matesini appartenenti alla famiglia Imperadore.

Stavolta i nomi sono diversi e si tratta di una sequenza di affidamenti che coinvolge soprattutto l’ormai famigerata CZeta cioè l’impresa di cui ci siamo occupati largamente e ancora una volta negli scorsi giorni all’indomani dell’affidamento, a dir poco discutibile, avvenuto in quel di Capua (CLIKKA E LEGGI)

CZeta spa è l’impresa che fa capo ad Aniello e Luigi Ilario discendenti di secondo grado, del defunto Lorenzo Falzarano che anni fa fondò l’impresa omonima, poi fallita, CZeta, che si trova nell’occhio del ciclone da quando cioè è stata colpita da un’indagine, che ha prodotto al momento una raffica di perquisizioni, della direzione distrettuale antimafia per la quale CZeta è società entrata nell’orbita del controllo dell’imprenditore casalese Nicola Ferraro.

In questa circostanza, però, a muoversi non sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta che invece coadiuvano il pubblico ministero Dda, Maurizio Giordano, nell’indagine appena detta e imperniata su Nicola Ferraro. Si è mossa, invece, la struttura interforze, che ha sede a Napoli in zona stazione, della direzione investigativa antimafia. Il che fa ritenere che questa indagine appartenga ad un filone diverso, magari parallelo, magari riunibile in futuro, sicuramente gestito dalla stessa Dda, ma comunque diverso.

Ricordiamo che successivamente all’affidamento a CZeta il Comune di Piedimonte ha affidato il servizio alla Isvec, cioè alla stessa società che ha in mano diversi e importanti appalti in Terra di Lavoro, tra cui quello al Comune di Caserta e che ha, al di là della presenza di legale rappresentante di questo ragazzone simpaticamente coatto con esperienze di vita professionale in un caseificio di Ischia, la propria origine costitutiva a Giugliano di Napoli e dintorni